BOLOGNA. – A quasi dieci anni dall’arresto si chiude, almeno in primo grado, la vicenda giudiziaria di Beppe Signori con il calcioscommesse. L’ex capitano di Lazio e Bologna è stato assolto dal tribunale di Modena, una sentenza a lui favorevole che si aggiunge a quella di un mese fa a Piacenza, in due filoni secondari dell’inchiesta principale, nata da Cremona dove si è conclusa a metà dicembre, dopo l’ennesimo rimpallo sulla competenza territoriale, con la dichiarazione della prescrizione.
A Modena l’ex attaccante rispondeva di un’ipotesi di combine legata a due match: Modena-Sassuolo e Modena-Siena, entrambi del 2011. Oggi il giudice lo ha assolto “perché il fatto non sussiste”.
Un mese fa Signori è stato assolto anche a Piacenza dall’accusa di aver truccato il risultato della gara tra Piacenza e Padova (giocata il 2 ottobre 2010 e terminata 2-2).
“Siamo alla fine. Sono passati dieci anni lunghi, che non mi restituirà più nessuno”, ha detto l’ex calciatore, all’uscita dal tribunale modenese. “Insieme al mio avvocato – ha aggiunto – abbiamo creduto fin dall’inizio alla mia innocenza. Non mi reputo un presuntuoso, ma uno che voleva verità e, come ho fatto sempre, uno che voleva uscire a testa alta”.
Era il primo giugno 2011 quando ‘Beppe nazionale’ finì ai domiciliari per l’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Cremona Guido Salvini, che lo indicò tra i capi di uno dei gruppi, “i Bolognesi”, che facevano affari con le scommesse illegali.
Oltre a Signori finirono coinvolti nell’inchiesta altri ex calciatori come Cristiano Doni, Stefano Mauri, Sergio Pellissier, Stefano Bettarini, Luigi Sartor, Kewullay Conteh, Mauro Bressan e Roberto Goretti.
Per tutti loro l’accusa di partecipazione all’associazione a delinquere è stata dichiarata estinta a luglio 2019, dal tribunale di Bologna. Per Signori e altri quattro imputati gli atti sono tornati a Cremona, dove a dicembre è stata chiusa anche la loro posizione sempre per prescrizione dei reati.