Rivoluzione diritti tv, Serie A passa da Sky a Dazn

La sede centrale del servizio di streaming Dazn a Ismaning vicino Monaco.
La sede centrale del servizio di streaming Dazn a Ismaning vicino Monaco. EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS

MILANO.  – La Serie A cambia canale. Dopo settimane di stallo, i club hanno deciso: dalla prossima stagione e fino al 2024, il campionato sarà trasmesso integralmente da Dazn in streaming. Una svolta rivoluzionaria, che cambierà il modo con cui tifosi e appassionati potranno guardare il calcio nei prossimi anni.

Dazn si è aggiudicata i pacchetti 1 e 3 per una cifra pari a circa 840 milioni di euro a stagione: trasmetterà quindi sette gare a giornata in esclusiva (pacchetto 1) e tre gare in co-esclusiva (pacchetto 3). Una proposta che, a pochi giorni dalla scadenza, ha convinto quasi tutti in Lega: sono stati infatti 16 i voti a favore, con gli unici quattro voti contro l’offerta della piattaforma di streaming arrivati da Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo, dopo il passaggio di club come Roma e Bologna tra gli altri nel fronte dei favorevoli alla proposta di Dazn.

Addio quindi parabola per vedere la maggior parte del campionato (come accaduto fin dai tempi di Tele+ e Stream negli anni ’90) e addio doppio abbonamento per poter guardare tutta la Serie A, come nel corso dell’ultimo triennio: al centro ci sarà la trasmissione in streaming sulla app e sul sito di Dazn, con prezzi nel range tra 30-35 euro al mese, mentre resta sullo sfondo anche l’ipotesi di un canale sul digitale terrestre dopo le voci sulla trattativa con Persidera per l’acquisto di alcune frequenze DTT.

“Si pagherà un prezzo che sarà accessibile, è sempre stata la nostra politica. Sicuramente per tutta la serie A si pagherà meno di ora. Si vedrà sicuramente molto bene, a livello di streaming”, ha spiegato all’ANSA Veronica Diquattro, ad di Dazn Italia.

Anche grazie all’accordo con Tim, che sarà l’operatore di telefonia e Pay Tv di riferimento per l’ oferta dei contenuti di Dazn in Italia, in una partnership che partirà dal prossimo luglio. Tim, inoltre, supporterà la migrazione da satellite a piattaforma streaming, grazie alla copertura Ultrabroadband.

“Cosa cambia per l’utente? Semplice, l’esperienza del calcio in tv sarà più ricca ed interattiva, grazie all’integrazione di contenuti originali e nuove funzionalità”, ha aggiunto Diquattro. “È una svolta epocale. Lavoriamo su quel che piace veramente ai nostri utenti: il calcio del futuro in tv non sarà più solo una visione, ma condivisione e interazione. È un cambio totale, sarà una visione ‘immersiva’”.

Resta ancora in ballo il pacchetto 2 per la trasmissione co-esclusiva di 3 gare a giornata, per il quale tra l’altro è stata esclusa l’ipotesi della trasmissione di una partita in chiaro.

Proseguiranno così fino a lunedì 29 marzo, quando l’offerta scadrà in base a quanto previsto nel bando, i colloqui tra la Lega e Sky (che ha messo sul tavolo 70 milioni a stagione): se non dovesse arrivare l’accordo, si procederà con un nuovo bando (sempre escludendo la partita in chiaro) sul quale anche Mediaset resta comunque alla finestra.

“Il bando è ancora in corso” sottolinea infatti Sky, che è in attesa “che si completi il processo di assegnazione dei diritti”. L’obiettivo della Lega rimane quello di avvicinarsi ai 973 milioni dai diritti tv nel triennio 2018/21, anche se il risparmio di 55 milioni legato alla rinuncia all’ advisor consentirà di incassare comunque una cifra simile.

 

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