Economie in zona rossa, il Covid impatta più al Nord

Pochi turisti e negozi chiusi nel centro di Roma, nella foto la Galleria Alberto Sordi
Pochi turisti e negozi chiusi nel centro di Roma, nella foto la Galleria Alberto Sordi,. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA.  – Cinque regioni sono in zona rossa e quattro di queste sono al Nord. Non misura i contagi ma l’impatto della pandemia sulle economie locali l’indagine di Demoskopika, secondo cui le più “fiaccate” dalla crisi nel 2020 sono  quelle di Piemonte, Veneto, Trentino-Alto Adige, Liguria e Calabria.

Il Sud soffre meno gli effetti di un anno drammatico, secondo il quadro delineato attraverso l’Iser, l’indice di sofferenza economica regionale ideato dallo stesso istituto di ricerca e applicato sulla base di alcuni parametri, dall’incidenza della povertà relativa familiare all’andamento dei prestiti alle imprese.

Quest’ultimo valore penalizza in particolare il Piemonte (a 111,7 con il punteggio peggiore secondo l’indice Iser, mentre il migliore spetta alla Basilicata), dove l’andamento dei prestiti alle imprese è aumentato di oltre 9,2 miliardi di euro (+19% rispetto al 2019).

Complessivamente, stando all’analisi di Demoskopika sui dati di Bankitalia, l’anno scorso ne sono stati erogati 42,3 miliardi in più (+6% rispetto al 2019). Ed è cresciuto anche il ricorso ai finanziamenti di spesa corrente da parte delle famiglie, del 3,4% per quelle del Trentino-Alto Adige (+46 milioni di euro), del 2% per quelle piemontesi (+218 milioni) e dell’1,7% per quelle venete (+171 milioni).

Seconda in “zona rossa”, fra le economie in sofferenza molto elevata, Il Veneto sconta anche l’incidenza della povertà relativa, con più di 56mila nuovi nuclei familiari in condizione di forte disagio economico (+2,7%, a fronte di un aumento nazionale del 2,1%).

I tassi di crescita più alti sono tutti al Nord, mentre sono meno meno rilevanti gli incrementi nel Mezzogiorno, in particolare in Molise, Abruzzo e Basilicata (0,6%), tre delle cinque regioni in “zona gialla”, con un índice di sofferenza economica regionale moderatamente elevato, assieme a Valle d’Aosta e Sicilia. Le altre dieci sono in “arancione”, con un livello Iser elevato.

Tra queste ci sono la Sardegna, con la contrazione più accentuata del numero di occupati (27.224 in meno, -4,6%), e le Marche, dove si registra la frenata più forte nella natalità imprenditoriale (quasi un quarto in meno). In arancione, anche la Campania, dove gli enti locali hanno subito una flessione del 15,9% degli incassi, pari a 535,6 milioni di euro.

“L’emergenza pandemica non ha colpito in modo uniforme tutte le economie locali – ha osservato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio -. Sarà importante che esse reggano il colpo quando cesserà la mitigazione dei provvedimenti pubblici. Altrimenti la crisi potrebbe peggiorare”.

(di Paolo Cappelleri/ANSA).

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