Inps: 1,18 milioni nuove pensioni nel 2020, sale età

Pensionati davanti un ufficio dell' Inps.
Pensionati davanti un ufficio dell' Inps. (ANSA)

ROMA. –    Nel 2020 l’Inps ha liquidato nel complesso 1,18 milioni di nuove pensioni per, il 40,7% di natura assistenziale: il dato che non comprende le pensioni pubbliche è contenuto nell’Osservatorio dell’Inps aggiornato al primo gennaio 2021 che rileva a questa data 17,8 milioni di pensioni esistenti per una spesa complessiva di 212,9 miliardi.

Nel complesso le pensioni vigenti sono 13.816.971 (il 77,6%) di natura previdenziale per 190 miliardi di spesa  e 3.982.678 (il 22,4%) di natura assistenziale per 22,9 miliardi.

Il dato riguarda solo le prestazioni e non i pensionati che possono avere più assegni. Gli importi annualizzati, stanziati per le nuove pensioni liquidate nel 2020 ammontano a 13,4 miliardi di euro.

Nell’anno nonostante il numero consistente di pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia (234.000, molto superiori rispetto alle 195.000 uscite con l’età pensionabile a 67 anni) è cresciuta l’età media di pensionamento.

Nel 2020, pur con la continuazione della sperimentazione di Quota 100 che si concluderà quest’anno,  l’età media  è salita a 63,4 anni a fronte dei 63,9 del 2019 e dei 61 del 2010, prima dell’introduzione della riforma Fornero. Se poi si considerano anche le pensioni liquidate ai superstiti e quelle di invalidità previdenziale l’età media sale da 66,4 anni del 2019 a 66,8 anni.

La maggior parte degli assegni è inferiore a 750 euro al mese con oltre 10,6 milioni di trattamenti sotto questa cifra (il 59.7%). La percentuale degli assegni bassi sale al 72% tra le donne ma bisogna dire che questo non è un’indicatore di povertà dato che le persone possono avere più prestazioni pensionistiche oltre naturalmente ad altri redditi..

Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,2% da pensioni e assegni sociali , il restante 79,8% delle prestazioni è erogato ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità di accompagnamento. Gli invalidi civili sono i 2.772.238 con  421.994 certificati di invalidità liquidati nel 2020.

L’area geografica che registra la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche in essere all’inizio del 2021 è l’Italia settentrionale con il 47,73%; al Centro viene erogato il 19,34% delle pensioni mentre in Italia meridionale e nelle isole il 30,8%; il restante 2,13% (378.479 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all’estero.

L’età media dei pensionati è di 74,1 anni con una differenza tra i due generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).

Oggi l’Inps ha diffuso i dati del preconsuntivo 2020 secondo i quali   la gestione finanziaria di competenza  resulta migliore delle stime con un disavanzo di 6 miliardi a fronte dei 15,7 miliardi previsti a ottobre. Il miglioramento di quasi 10 miliardi rispetto alle attese è dovuto in particolare al minore utilizzo rispetto alle stime della cassa integrazione.

Nel 2020 ci sono stati 360 miliardi di prestazioni con un calo di circa 11 rispetto alle previsioni di ottobre sul 2020 (371,2 miliardi) e entrate contributive pari a  225 miliardi , in aumento di  4 miliardi rispetto al preventivo 2020 (221,2 miliardi).

Le entrate a copertura delle prestazioni poste a carico del bilancio dello Stato (invalidità civile, assegni sociali, prestazioni Covid-19, ecc.) nonché dei disavanzi delle gestioni previdenziali (Cassa Pensioni Stato, ecc.) pari a 143 miliardi, sono in diminuzione di  7 miliardi rispetto al preventivo 2020 (149,6 miliardi).

Rispetto al 2019 le prestazioni istituzionali anche a causa degli interventi per fronteggiare l’emergenza da Covid 19 aumentano di 29 miliardi (erano pari a 331 miliardi) mentre rispetto al 2018, prima del reddito di cittadinanza e Quota 100 l’aumento della spesa per prestazioni istituzionali è di 42 miliardi (era a quota 318 miliardi).

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