Merkel revoca il lockdown: “Ho sbagliato, chiedo scusa”

La Cancelliera tedesca, Angela Merkel.
La Cancelliera tedesca, Angela Merkel. EPA/FILIP SINGER / POOL

BERLINO. – Angela Merkel ammette di aver commesso un errore e chiede scusa ai tedeschi. Un gesto con il quale oggi ha scritto un altro pezzo della sua storia da cancelliera, che sta chiudendo il quarto e ultimo mandato alla guida del Paese.

Subito dopo il motivo finisce in ombra, sembra quasi diventare un dettaglio: la bufera sollevata dai “Ruhetage”, i giorni di lockdown decisi a cavallo di Pasqua per contenere la terza ondata del Covid, appare velocemente smontata.

E tutti a guardare la “debolezza” che diviene “grandezza”, per usare le parole della Sueddeutsche Zeitung, il giornale vicino ai socialdemocratici che insieme alla Bild e alla Welt vede il gesto già “nei libri di storia”. Una cosa del genere non era mai capitata in 16 anni.

Il clima resta chiaramente agitato e il momento è difficile, se non difficilissimo: con i conservatori in caduta libera nei sondaggi e i numeri del virus che non danno scampo. Merkel in mattinata ha convocato d’urgenza a sorpresa un nuovo vertice con i ministri presidenti dei Laender per correggere una misura decisa nella maratona notturna di due giorni fa e poi rivelatasi impraticabile: il lockdown rafforzato con lo stop totale anche giovedì e sabato santo che avrebbe visto un’estensione di fatto dei festivi in calendario.

La stampa le aveva strillato contro e mezzo Paese si era ribellato. “Un errore va chiamato con il suo nome e va corretto tempestivamente”, ha detto lei comparendo davanti ai giornalisti subito dopo la riunione blitz. “Lo dico chiaro e tondo: questo è stato un mio errore”.

“So che ha provocato ulteriore insicurezza, mi dispiace e chiedo scusa alle cittadine e ai cittadini”. La cancelliera si è scusata anche con i cronisti, per il fatto di non poter rispondere alle domande: era attesa al Bundestag per il question time, e qui ha ripetuto il discorso ai parlamentari, che lo hanno salutato con un applauso.

C’è anche chi ha chiesto che ponesse la questione di fiducia: Afd, Linke e Liberali vorrebbero una verifica della tenuta della coalizione. Ma la miccia sembra per ora disinnescata. Perfino Christian Lindner, non proprio un sostenitore, ha commentato che “la correzione di un errore merita rispetto”.

Il contesto però non darà tregua alla Grosse Koalition nei prossimi giorni: i conservatori stanno crollando nei sondaggi, il Forsa fotografa l’Unione di Cdu e Csu al 26% (altri 3 punti in meno rispetto alla settimana scorsa) con i Verdi sempre più vicini al 22. Se si votasse subito ci sarebbero i numeri per un governo “semáforo” con ecologisti, socialdemocratici e liberali.

E la pandemia, nella stanchezza generale, è sempre più difficile da gestire: la terza ondata va frenata e i numeri vanno portati indietro, ha detto la Bundeskanzlerin, che ieri ha messo in guardia dal collasso sanitario cui si assiste in altri Paesi: “Vorrei potercelo risparmiare”.

Serve mettere in campo altre misure: “Il coprifuoco è stato introdotto in tanti paesi europei: Olanda, Francia Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo”, ha elencato. Alle proteste di un deputato in aula, netta la replica: “Non dobbiamo fare come gli altri ma qualcosa va fatto”.

Il governo ha annunciato poco dopo di avere in corso la verifica per capire se sia possibile imporre un divieto di viaggi all’estero. Anche i voli tutti esauriti per Maiorca restano infatti un nodo da risolvere nella Germania che ha e lascerà gli alberghi chiusi nei giorni di festa e vorrebbe una Pasqua all’insegna del motto “restiamo a casa”

(di Rosanna Pugliese/ANSA).