Argentina: desaparecidos, 30.000 alberi a 45 anni dal golpe

Immagini di persone scomparse nella Segretaria di Diritti Umani di Argentina.
Immagini di persone scomparse nella Segretaria di Diritti Umani di Argentina. (Secretaria de derechos humanos)

BUENOS AIRES.  – La pandemia ha impedito per il secondo anno l’organizzazione oggi in Argentina di manifestazioni e cortei in occasione dell’anniversario, il 45/o, del colpo di stato realizzato da una giunta militare presieduta dal generale dell’Esercito Jorge Rafael Videla., ed integrata dall’ammiraglio della Marina Emilio Massera e dal generale dell’Aviazione, Orlando Agosti.

Lo scorso anno le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo proposero, in sostituzione della discesa in piazza di decine di migliaia di persone, un “pañuelazo” con l’esposizione in balconi e finestre dei tradizionali fazzoletti triangolari con cui le donne che reclamavano di sapere dove fossero figli e nipoti si coprivano il capo nelle proteste.

Quest’anno invece è stata lanciata l’iniziativa “Plantamos Memoria” consistente nell’invito alla popolazione a piantare 30.000 alberi in ricordo dei 30.000 desaparecidos registrati nei sette anni della dittatura (1976-1983).

I media di tutte le tendenze dedicano varie pagine delle edizioni odierne al ricordo di quel tragico periodo della storia argentina. Il principale quotidiano nazionale, Clarín, dedica l’apertura della sua prima al titolo: “Rivelano rove di come i militari avvisarono gli Stati Uniti del golpe del ’76’”, scritto sulla base di documenti recentemente declassificati da Washington.

Dedicata al tema desaparecidos anche la prima di Página 12, che coglie l’occasione del 45/o anniversario per fare un bilancio dei processi realizzati al ritorno della democracia contro i militari golpisti, che hanno prodotto il processamento di 3.490 di essi.

E al 16 marzo 2021, i tribunali argentini hanno condannato 1.025 ufficiali, sottufficiali e soldati, ne hanno assolti 165, mentre 618 sono ancora sotto processo e 715 sono invece morti prima della sentenza.

Lanciando la campagna per i 30.000 alberi da piantare oggi, “Giorno della Memoria”, le organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno ricordato che ‘La Memoria, come il seme che si pianta, contiene in sé il futuro: porta al suo interno tutta l’informazione genetica per poter arrivare ad essere l’albero che ha per destino di diventare”.

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