Trump torna sui social, ”presto la sua piattaforma”

Donald Trump. (ANSA/EPA)

WASHINGTON. – Donald Trump, soprannominato ironicamente anche “l’Hemingway dei 140 caratteri”, conta di tornare sui social con una propria piattaforma prima dell’estate, dopo essere stato bandito da Twitter e dalle altre compagnie di Big Tech per aver incitato e glorificato la violenza dei “patrioti” che hanno assaltato Capitol Hill il 6 gennaio scorso.

Ad annunciarlo è stato Jason Miller, fidato consigliere di lunga data e portavoce dell’ultima campagna presidenziale del tycoon. “Penso che vedremo tornare Trump sui social media nel giro probabilmente di due o tre mesi”, ha spiegato a Fox News, rimasto l’unico megafono dell’ex presidente e dei suoi alleati.

Miller ha evocato una piattaforma nuova e “grande”, che “sarà l’evento più atteso sui social” e “ridefinirà completamente il gioco”. “Tutti stanno aspettando di vedere cosa farà esattamente Trump”, ha proseguito, sostenendo che “numerose società” hanno cercato il tycoon e che lui sta già tenendo vari incontri ad alto livello nella sua residenza di Mar-a-Lago. “Tutti lo vogliono, porterà decine di milioni di dollari” alla nuova iniziativa, ha assicurato.

Pur avendo perso le elezioni, il tycoon vuole restare sulla scena politica mantenendo il controllo del Partito republicano senza escludere una sua ricandidatura nel 2024. E cominciando già a dettare la linea e a scegliere i candidati per le elezioni di metà mandato del 2022.  Ma per tenere il centro del ring ha bisogno di una nuova tribuna social, dopo essere stato cacciato da Twitter, uno delle armi principali del suo successo.

Il tycoon aveva usato la piattaforma per bypassare i media tradizionali, rivolgendosi direttamente alla sua base, ma anche per attaccare i suoi nemici, licenziare e annunciare provvedimenti, stravolgendo il modo di fare politica e diplomazia nell’era di internet. Ora ha ancora un patrimonio virtuale di quasi 90 milioni di follower rimasti orfani. Seguaci che molte aziende digitali vedono come potenziali clienti.

Non è la prima volta che Trump valuta di mettersi in proprio. Durante il secondo impeachment aveva minacciato persino la creazione di un partito se i repubblicani gli avessero voltato le spalle. In passato inoltre erano circolate voci di una sua tv.  Ma l’ipotesi di una piattaforma social sembra molto concreta, anche perché non richiede enormi sforzi finanziari.

E l’ex presidente ne ha bisogno pure per far sentire la sua voce mentre all’orizzonte si profilano le nuvole delle varie inchieste giudiziarie contro di lui, dall’assalto al Congresso ai possibili reati finanziari della Trump Organization.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

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