Serie A: Juve addio rimonta scudetto, Inter lontana

Adolfo Gaich (C) festeggia dopo aver segnato il gol con cui il Benevento batte la Juventus all'Allianz Stadium di Torino.
Adolfo Gaich (C) festeggia dopo aver segnato il gol con cui il Benevento batte la Juventus all'Allianz Stadium di Torino. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – L’Inter continua a vincere, anche quando resta ferma a causa dei numerosi contagiati Covid, perché la Juventus va incontro a un’imprevedibile Caporetto casalinga. A ‘tradire’ è uno dei suoi ex più amati, Pippo Inzaghi, che conduce al successo il Benevento, reduce da un lungo periodo di vacche magre.

Per Pirlo è un crollo clamoroso che rende molto improbabile una rimonta scudetto. Troppo sbilanciata la formazione bianconera e Gaich coglie l’attimo di un errore imperdonabile di Arthur e confeziona un risultato che resterà nella storia della società campana.

Si infiamma la lotta Champions: l’Atalanta vince d’autorità contro la brutta copia del Verona dell’andata mentre si accoda anche la Lazio soffrendo e vincendo a Udine. Brusco passo indietro del Torino che perde in casa Samp e si trova a lottare col Cagliari per l’ultima piazza libera in serie A.

L’onda lunga dell’eliminazione Champions lascia scorie imprevedibili nella Juve che, dopo il pari dell’andata, soffre ancora il Benevento andando incontro a un tonfo che allontana le velleità di rimonta. Pirlo esagera con un atteggiamento offensivo che prevede Bernardeschi esterno basso e un attacco con Chiesa e Kulusevski ai lati e Ronaldo con Morata più avanti.

Il Benevento sembra un agnello sacrificale, ma Inzaghi riesce a motivare bene i suoi e i bianconeri sbattono contro un muro bene organizzato, Ronaldo prima, due volte Morata, Chiesa, poi altre volte Ronaldo creano occasioni, ma c’è poca organizzazione e molta confusione.

I campani si muovono in contropiede e su un errore di Arthur Gaich intercetta un pallone e segna un gol che vale oro. Il forcing finale è generoso ma non lucido (i bianconeri chiedono invano un rigore per contrasto tra Chiesa e Foulon) e il Benevento fa un bel passo in avanti verso la salvezza tagliando le gambe alle speranze di rimonta juventine.

Le ruggini di Champions non frenano l’Atalanta che passa con piglio autoritario a Verona. Gasperini dà una lezione al suo allievo Juric inventando una difesa con quattro centrali che disorienta i veneti, Zapata punta unica, fuori Gosens, ma il gioco si snocciola fluido, la Dea crea occasioni a grappoli e passa per forza di inerzia.

Prima un rigore di Malinovskyi poi una splendida conclusione di Zapata mettono il bavaglio a un Verona in tono minore, al suo terzo ko consecutivo. La prima occasione dei veneti è a 15′ dalla fine, l’Atalanta controlla e crea, poi Ilicic certifica il successo con un palo.

La Lazio, al centro di polemiche e in un momento confuso, trova la forza per risalire la china con una giudiziosa gara al Friuli. Mette pressione all’Udinese attaccando con buona lena grazie a un ispirato Luis Alberto, che costringe Musso a un grande intervento. Poi inventa un velo che scatena Marusic, che avanza e con un tiro a giro porta in vantaggio gli ospiti.

Nella ripresa i friulani attaccano a testa bassa, De Paul colpisce un palo, poi Immobile pareggia i legni in contropiede. La Lazio poi munisce la sua roccaforte e l’Udinese crea varie opportunità, ma Reina ci mette sempre una pezza contribuendo a un successo basilare per restare in scia Champions.

L’avanzata del Torino si ferma a Genova e ora la salvezza ritorna in bilico anche se deve recuperare una partita. La Samp riprende la sua marcia tornando al successo dopo cinque gare. Una condotta giudiziosa, la superiorità del duo Quagliarella-Gabbiadini su quello formato da Belotti e Sanabria indicano la via e Ranieri incassa tre punti preziosi. A firmare il successo è l’esperto Candreva su accorto passaggio di Gabbiadini, Quagliarella prende un palo poi nella ripresa il Torino non riesce a creare grosse occasioni.

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