Draghi ricorda le vittime Covid: “Lo Stato c’è e ci sarà”

Il premier Mario Draghi alla cerimonia per la Giornata Nazionale in ricordo delle vittime del Covid, al Bosco della memoria a Bergamo,
Il premier Mario Draghi alla cerimonia per la Giornata Nazionale in ricordo delle vittime del Covid, al Bosco della memoria a Bergamo, 18 marzo 2021. (Ufficio Stampa Palazzo Chigi)

ROMA. – Ricordare per ricostruire. Per affermare senza dubbi che, nella lotta al Covid “lo Stato c’è e ci sarà”. Il premier Mario Draghi, in una Bergamo nuovamente silente per la zona rossa, ricorda così le vittime italiane del coronavirus nella Giornata nazionale proclamata il 18 marzo quando, l’anno scorso, l’immagine dei carri armati che trasportavano decine di bare fuori città attraversò un Paese sgomento.

E’ da Bergamo, tuttavia, che il presidente del Consiglio prova anche a dare un nuovo segnale per la ripartenza. Nel segno dei vaccini e di una promessa: “non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette”, scandisce.

Un anno dopo, la luce in fondo al tunnel comincia a vedersi, ma il Covid è tutt’altro che un ricordo. Lo sottolineano, intervenendo al Bosco della Memoria, sia il sindaco Giorgio Gori sia lo stesso Draghi. “Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili in cui non vi era nemmeno il tempo di piangere i vostri cari, di accompagnarli per l’ultima volta”, è uno dei passaggi iniziali dell’indirizzo di saluto del capo del governo.

Un discorso breve, il suo, che fa da anticamera alla conferenza stampa che – salvo cambi di programma dell’ultim’ora – avrà luogo dopo il Consiglio dei ministri previsto nelle prossime ore per il via libera all’atteso decreto Sostegni. In quel contesto Draghi avrà modo, probabilmente, di soffermarsi sulla ripresa di una campagna vaccinale che il governo vuole rapida e a tappeto, dopo il sì dell’Agenzia europea del farmaco ad Astrazeneca.

Una campagna che sarà corroborata anche da una campagna di comunicazione che, attraverso l’ausilio anche di diversi testimonial d’eccezione, contribuisca a spalare via i restanti dubbi degli italiani sul vaccino anglo-svedese. Ma già nella città dei Mille Draghi (che non a caso parla dei “nuovi mille” facendo riferimenti ai volontari nella lotta al Covid) sottolinea come “l”incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche”.

E ricorda il pugno duro che il governo italiano ha alzato sulle aziende farmaceutiche “che non rispettano i patti”. Un riferimento implicito a ciò che è successo solo pochi giorni fa, con lo stop all’export in Australia di 250mila dosi proprio di Astrazeneca.

Nel pomeriggio, dopo il via libera arrivato dal numero uno dell’Ema Emer Cooke, il premier, annunciando la ripresa delle somministrazioni, ribadisce l’obiettivo numero uno del governo: “realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”.

Nella mattinata, tuttavia, è il ricordo dell’anno segnato dalla pandemia a prevalere. “Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più”, è l’incipit dell’indirizzo di saluto del presidente del Consiglio. Che conclude il suo discorso onorando la “resistenza” di Bergamo.

“Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese. E io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare”, sottolinea.

Ma l’intera politica italiana a ricordare le vittime del Covid, in un Paese dove in tutti gli edifici pubblici sventolano le bandiere nazionali a mezz’asta. E non può fare a meno di ricordare anche chi, come Giuseppe Conte, quei giorni li ha vissuti a Palazzo Chigi. “Abbiamo dimostrato di essere una grande comunità nei giorni del dolore. Dimostreremo di esserlo anche nei giorni della speranza e del riscatto”, scrive su Fb l’ex premier.

(di Michele Esposito/ANSA)

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