Olanda: Rutte già al lavoro per il suo quarto governo

Il premier olandese Mark Rutte.
Il premier olandese Mark Rutte. (ANSA)

BRUXELLES. – Il destino della futura coalizione di maggioranza in Olanda è nelle mani di due donne, all’indomani della vittoria elettorale del partito del premier uscente Mark Rutte e dei riformisti liberali di sinistra D66, vecchi alleati di governo. Il presidente della Camera Khadija Arib ha infatti affidato a Annemarie Jorritsma, del partito liberale Vvd di Rutte, e a Kajsa Ollongren, del partito filoeuropeo di centro sinistra, il compito non facile di condurre le consultazioni e valutare quale coalizione avrà le migliori possibilità di riuscita.

Per Rutte, al potere senza interruzioni dal 2010, si trata del quarto mandato, e la sua intenzione sarebbe di non cambiare formula politica. Un obiettivo che però si scontra con la realtà dei fatti, visti i dissidi interni alla vecchia maggioranza in particolare tra i liberali di sinistra e l’Unione Cristiana (Cu).

Inoltre mancherebbero i numeri. Il D66 guidato dalla ministra del Commercio, Sigrid Kaag, ha registrato un’ottima performance, guadagnando 23 seggi. Se si sommassero questi ai 35 del partito di Rutte, insieme ai 15 deputati del Cda (Democratici cristiani) del ministro delle finanze frugale Wopke Hoekstra, non si arriverebbe alla maggioranza dei 76 seggi necessari, il che significa che si dovrà cercare almeno un altro partner.

Secondo i media locali, la coalizione potrebbe virare a sinistra, ma il panorama non è confortante considerati gli scarni risultati: il Partito laburista resta fermo a 9 seggi, mentre gli ambientalisti di GroenLinks, vittoriosi alle precedenti elezioni legislative del 2017, hanno subito un pesante calo e adesso ne hanno solo 8.

Grande sconfitto in questa lunga tornata elettorale di tre giorni, causa Covid, con un’affluenza record che ha toccato l’82,6% è il deputato anti-islam Geert Wilders. Il leader dell’opposizione è stato retrocesso alla terza posizione con 17 seggi. Buona invece la performance dell’altro populista di destra, Thierry Baudet, che ha condotto un’agguerrita campagna contro le restrizioni sul coronavirus. Il suo Forum per la democrazia ha ora 8 seggi, rispetto ai 2 precedenti.

La pragmatica Olanda non si è dunque fatta trascinare dall’onda del populismo, malgrado il malcontento popolare legato alle misure imposte dall’esecutivo, e ha preferito la stabilità, la flemma e la giovialità del pragmatico Rutte.

“Le forze liberali, riformatrici e fortemente europeiste hanno trionfato in Olanda e messo all’angolo i populisti”, ha affermato l’eurodeputato Sandro Gozi, ricordando che Vvd e D66 sono “due componenti importanti di Renew Europe al Parlamento europeo. In Olanda vince Renew e con Renew vince l’Europa”.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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