In Olanda Rutte si rafforza, giù populisti e verdi

Il premier olandese Mark Rutte.
Mark Rutte in una foto d'archivio. (ANSA)

BRUXELLES. – I Paesi Bassi scelgono la stabilità e la continuità e si affidano ancora una volta al premier uscente Mark Rutte, premiando il suo Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd) che avanza ottenendo 35 seggi, 2 in più delle precedenti elezioni, secondo i primi exit poll diffusi alla chiusura delle urne.

A sorpresa salgono i liberali di sinistra D66 che si aggiudicano 27 seggi (erano 19 nel 2017), e sorpassano il Pvv del populista di destra Geerts Wilders che, con 17 seggi ne perde tre rispetto alla precedente tornata elettorale. In calo anche i democristiani della Cda con 14 seggi rispetto ai precedenti 19. In forte frenata pure i Verdi di GroenLinks (Gl) che perdono 6 seggi conquistandone solo 8  contro i 14 del 2017.

Una vittoria annunciata per il politico liberale, 54 anni da poco compiuti, che porta a casa il suo quarto mandato, al potere ininterrottamente dal 2010.  Una longevità che lo pone dietro gli inossidabili Angela Merkel e Viktor Orban.

Per Rutte, “il frugale”, inizia adesso il compito più difficile: ritagliarsi una maggioranza autosufficiente che conduca la nave in porto durante la tempesta Covid. Un vero e proprio rebus delle alleanze che riflette il variegato panorama politico, composto da 37 partiti e partitini con una frammentazione della rappresentanza al parlamento dell’Aja.

I giochi dovrebbero iniziare a prendere forma già nelle prossime 24 ore dopo che il presidente della Camera dei Rappresentanti incontrerà il leader del partito che ha ottenuto più voti per conferirgli un incarico esplorativo.

Non si esclude che possa ripresentarsi l’attuale coalizione di Centrodestra con il Vvd di Rutte, insieme ai conservatori dell’Appello Cristiano Democratico (Cda) il cui leader è il ministro delle finanze uscente Wopke Hoekstra, grande sostenitore delle politiche fiscali, ben note lo scorso anno durante i negoziati sul Recovery. Ma è certo che la vittoria del D66 ha rimescolato le carte aprendo anche nuovi scenari.

In molti, alla vigilia del voto, tendevano ad escludere che il GroenLinks possa aderire ad una alleanza di centrodestra, mentre scartavano definitivamente l’ipotesi che nasca una coalizione che metta insieme i liberali insieme a Wilders o a Thierry Baudet, altro leader scettico di estrema destra del Forum per la democrazia.

Rutte è riuscito a ricostruire la fiducia con gli elettori che sembrava poter traballare nei mesi scorsi quando a inizio gennaio si è dovuto dimettere a seguito di un enorme scandalo legato al bonus figli. Un terremoto politico sollevato dopo che i funzionari del fisco avevano accusato ingiustamente 20mila famiglie di frode, facendone indebitare molte per rimborsare le indennità per l’infanzia nel periodo tra il 2013 ed il 2019.

Molti i dossier che lo attendono sul tavolo a partire da quello più caldo, la gestione della pandemia da coronavirus ed il malcontento popolare legato alle misure adottate come il coprifuoco ed il lockdown.

Le legislative appena concluse – per eleggere 150 parlamentari della Camera bassa del parlamento – sono state le prime elezioni politiche di grande rilievo del 2021 a livello europeo durante la pandemia e si sono svolte, registrando un’alta affluenza, nell’arco di tre giorni per rispettare le norme anti-Covid. L’Olanda, paese che conta 17 milioni di persone, ha registrato più di un milione di casi e 16mila decessi.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

Lascia un commento