Covid: Bolsonaro cambia passo e spinge su vaccinazione massa

Una infermiera riceve la prima iniezione che da Inizio alla vaccinazione con il Coronavac nel Hospital das Clínicas della Universidad di Sao Paulo (USP), il 17 gennaio 2021.
Una infermiera riceve la prima iniezione che da Inizio alla vaccinazione con il Coronavac nel Hospital das Clínicas della Universidad di Sao Paulo (USP), il 17 gennaio 2021. Archivio. (Ansalatina)

BRASILIA. – Cambio di passo del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, sulle vaccinazioni: “Abbiamo un programma molto ardito, più di 400 milioni di dosi negoziate fino alla fine dell’anno, questo mese ne riceveremo 4 milioni, la politica di vaccinazione di massa continuerà”, ha detto il capo dello Stato, che ieri ha scelto il suo quarto ministro della Salute dall’inizio della pandemia.

Il neo titolare del dicastero, Marcelo Queiroga, ha intanto definito il lockdown come una misura da applicarsi “in situazioni estreme”. “Non può essere questa la politica del governo – ha continuato il ministro – perché ci sono altri aspetti di cui tenere conto, come l’economia: l’attività economica deve continuare”.

“Il presidente vuole dare importanza alle questioni operative: il Brasile sa vaccinare, la vaccinazione è il modo più efficace per prevenire la malattia”, ha aggiunto Queiroga parlando a Cnn Brasil.

Il Brasile ha vaccinato finora contro il coronavirus 10.081.771 persone, pari al 4,76% della popolazione, due mesi dopo l’inizio del Piano di immunizzazione nazionale.

Secondo le autorità, attualmente lo Stato di San Paolo, il più ricco e popoloso del Paese, è quello in cima alla lista, con 2,89 milioni di immunizzati, mentre a Rio de Janeiro la vaccinazione è stata sospesa per mancanza di dosi.

In seguito alle critiche per la lentezza nella distribuzione, ieri è stato esonerato dall’incarico il ministro della Salute, Eduardo Pazuello, sostituito con un medico, Marcelo Queiroga.

“Il Brasile è diventato una minaccia per la salute pubblica globale, la situazione è caotica, abbiamo bisogno che l’Oms e i governi di altri Paesi prestino attenzione a ciò che sta accadendo in Brasile”, ha sottolineato a Tv Cultura l’epidemiologo Pedro Hallan.