Lunedì nero Roma: ricorso respinto e scontro con Lega

Il giocatore della Roma Amadou Diawara.
Il giocatore della Roma Amadou Diawara (S).(ANSA)

ROMA. – Dopo la sconfitta di ieri sul campo, oggi arriva anche la conferma di quella in tribunale. La Roma, infatti, si vede respingere dal Collegio di Garanzia dello Sport il ricorso contro la sconfitta per 3-0 a tavolino nella gara contro il Verona della prima giornata di campionato, frutto del pasticcio Diawara, e resta a 50 punti in classifica, senza la possibilità di riprendersi quello scaturito dallo 0-0 al Bentegodi.

La giornata è resa ancor più amara dalla querelle con la Lega Serie A per il rinvio di Juve-Napoli dal 7 marzo al 7 aprile. “La risposta della Lega è ancora più ridicola della decisione”, afferma l’ad giallorosso, Guido Fienga, costretto comunque a incassare il colpo.

Per cercare di convincere il Collegio presieduto da Franco Frattini, la memoria difensiva esposta dall’avvocato della Roma, Antonio Conte, si basava sull’errore in buona fede che aveva portato a inserire Diawara nella lista sbagliata (quella under 22 invece che over 23) e sul fatto che da questo non fosse nato alcun vantaggio all’interno della partita.

“Riconosciamo l’errore ma pensiamo che debba essere graduato perché la sanzione ricevuta è spropositata rispetto al fatto reale” ha spiegato il legale giallorosso, il quale durante l’udienza ha chiesto anche di colmare quello che per la Roma è un vuoto normativo, cioè punire con la stessa severità un errore formale e uno intenzionale.  “Se ci fosse stato dolo la pena sarebbe stata ancora più forte” ha risposto l’avvocato del Verona, Stefano Fanini.

“Per quanto riguarda la fattispecie, la norma è in vigore dal 2014 e tutti i club l’hanno rispettata e questo caso che discutiamo è uguale a quello di Pescara-Sassuolo del 2017 che portò alla sconfitta a tavolino degli emiliani” ha proseguito il legale gialloblù.

Insomma, a differenza di quanto successo con il caso Juve-Napoli, questa volta il Collegio presieduto da Marco Frattini, conferma quanto già sentenziato dal giudice sportivo e dalla Corte sportiva d’appello della Figc. E il nodo intorno al quale è ruotata l’udienza sembra averlo centrato il procuratore nazionale della Procura Generale dello Sport, Livia Rossi.

“Non si può prescindere dai precedenti del Collegio di Garanzia e in particolare dalla decisione numero 6 del 2017 (Pescara-Sassuolo, ndr). La conclusione della procura generale non può che esser del rigetto del ricorso” ha detto il mprocuratore nazionale. E così è stato.

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