Cina: piú 35% produzione industria, ma occupazione frena

Un uomo (C) con mascherina riceve prodotti ordinati on line nel quartiere residenziale di Xicheng district messo sotto lockdown. Archivio.
Un uomo (C) con mascherina riceve prodotti ordinati on line nel quartiere residenziale di Xicheng district messo sotto lockdown. Archivio. (AFP/NOEL CELIS )

PECHINO. – La produzione industriale e le vendite al dettaglio hanno avuto in Cina un’impennata a gennaio-febbraio, rispettivamente del 35,1% e del 33,8%, aggiungendo note di ottimismo a una ripresa economica che non è “ancora consolidata”.

La prudenza mostrata dall’Ufficio nazionale di statistica poggia su diversi fattori, a partire dalla disoccupazione che nelle aree urbane, quelle di fatto attentamente monitorate, è risalita nello stesso periodo al 5,50%, a fronte del 5,20% di dicembre.

A distanza di un anno dall’esplosione della pandemia del Covid.19, l’occupazione giovanile stenta a decollare: i senza lavoro di età compresa tra i 16 e i 24 anni è pari al 13,1%, allo stesso livello del primo trimestre del 2020, nel pieno della crisi del nuovo coronavirus.

Il premier Li Keqiang ha ribadito l’ambizioso obiettivo di nuovi posti di lavoro creati nell’ esercizio in corso oltre quota 11 milioni, parlando la scorsa settimana in conferenza stampa alla fine della sessione annuale del parlamento cinese.

L’accorpamento bimestrale delle statistiche, in più, amplifica il balzo del 2021 visto che sullo stesso periodo del 2020 hanno pesato sia il fermo delle attività per il Capodanno lunare, spalmato su gennaio, sia l’emergenza sanitaria.

La  produzione industriale, tuttavia, continua il percorso positivo dopo il +7,3% di dicembre, a fronte di un consensus degli analisti a +30%. In forte avanzata le attività minerarie (+17,5% da +4,9% di dicembre), le utility (+19,8% da +6,1%) e manifatturiero (+39,5% da +7,7%), ancora grazie alla spinta del comparto medicale legato al Covid-19 destinato all’export.

Le vendite al dettaglio, invece, accelerano sul +4,6% di dicembre e il +32% atteso dai mercati, grazie ai consumi legati allo scorso Capodanno lunare.

É ancora presto per dire se i consumi sono ai livelli sperati per attuare la “doppia circolazione”, il nuovo modello di sviluppo appena ratificato dal nuovo piano quinquennale 2021-25: la grande circolazione domestica è il pilastro dell’ economia e con quella internazionale c’è una promozione reciproca.

Gli investimenti fissi, inoltre, salgono del 35%, a 4.520 miliardi di yuan (circa 700 miliardi di dollari), a gennaio-febbraio 2021, a fronte del +2,9% del 2020 e del 40% stimato dagli analisti. Il trend è sostenuto dalla componente pubblica in aumento del 32,9% (+5,3% nel 2020), mentre quella privata vede una accelerazione del 36,4% (da +1%).

Altro capitolo delicato è quello dei prezzi delle nuove case: il monitoraggio nelle 70 principali città del Paese segnala a febbraio una crescita del 4,3% annuo, più ampia del 3,9% di gennaio e al passo più rapido da ottobre 2020, malgrado i tentativi del governo centrale e delle autorità monetarie di raffreddare il settore. Con un’inflazione a -0,2% e un tasso sui depositi allo 0,35%, la temperatura immobliare è alta e resta un fattore di instabilità.

(di Antonio Fatigus/ANSA)