Sudafrica, addio al controverso re degli Zulu

In una foto d'archivio, Goodwill Zwelithini, il re degli Zulu, vestito di pelli d'animale, si è spento all'età di 72 anni.
epa09069191 (FILE) - Zulu King Goodwill Zwelithini (L) watches members of a re-enactment group perform as Zulu warriors and British Soldiers during the 140th anniversary re-enectment of the Battle of Isandluana in Dundee, South Africa, 25 January 2019 (reissued 12 March 2021). According to SABC News, Zulu King Goodwill Zwelithini died at the age of 72 on 12 March 2021, after being hospitalized a week ago for complications from diabetes. EPA/KIM LUDBROOK

IL CAIRO. – Influente ma senza poteri, adorato e controverso, amante del lusso ma spesso vestito di pelli d’animale, xenofobo: Goodwill Zwelithini, il re degli Zulu, si è spento all’età di 72 anni in un ospedale dove era ricoverato da settimane per una grave forma di diabete.

La notizia della morte di “Sua Maestà”, è stata annunciata dal suo Palazzo reale da dove esercitava una grande influenza, fatta di retorica incendiaria e cerimonie, sugli 11 milioni di persone della sua etnia.

Gli Zulu, concentrati nell’area della provincia di KwaZulu-Natal, sotto il regime dell’apartheid erano considerati cittadini di livello inferiore e oggi sono il gruppo etnico più numeroso del Sudafrica. Il presidente Cyrill Ramaphosa ha salutato Zwelithini “come un monarca molto amato e visionario” e nei centri Zulu è stato indetto un lutto di sette giorni.  Era salito al trono ben 50 anni fa, succedendo al padre che rievocava istrionicamente, sempre versando copiose lacrime.

Battendosi contro il sesso prematrimoniale e per sconfiggere il flagello dell’Aids, nel 1984 aveva reintrodotto il rito dell’ “Umhlanga”, la danza in cui migliaia di ragazze vergini ballavano per otto giorni a seno scoperto intorno alla residenza reale per celebrare la propria illibatezza.

In linea peraltro con un sentire comune in gran parte dell’Africa, Zwelithini scatenò polemiche nel 2012 definendo “schifose” le relazioni tra persone dello stesso sesso e “inaccettabile” l’omosessualità. “Pulci” e “formiche” che portano l'”anarchia” erano per lui i migranti africani contro cui si scagliò nel 2015 : fu accusato di aver aizzato violenze di matrice xenofoba che provocarono sette morti e migliaia di sfollati.

La sua retorica agitatrice di migliaia di bastoni Zulu già nel 1994, alla vigilia delle prime elezioni democratiche sudafricane, creò un minaccioso assembramento, disperso lasciando a terra 24 morti e 250 feriti, davanti alla sede dell’Anc del poi eletto Nelson Mandela.

Nel vasto repertorio delle sue affermazioni controverse ci sono anche quelle di tre anni fa in favore delle punizioni corporali che aiuterebbero ad avere migliori profitti a scuola.

Il re degli Zulu ha condotto una vita all’insegna del lusso in vari palazzi, con sei mogli che gli hanno dato una trentina di figli uno dei quali – ma non è detto sarà il primogenito – è destinato a prendere il suo scettro.

La sua rendita annuale era equivalente a circa 3,4 milioni di euro ed era amministratore unico di 2,8 milioni di ettari di terra: non a caso si era battuto in tribunale nel 2018 – minacciando di scatenare “l’inferno” – contro la loro distribuzione a contadini neri espropriati durante l’apartheid.

(di Rodolfo Calò/ANSA)

Lascia un commento