#Vaccinoaigiornalisti, è polemica su Twitter

In una foto d'archivio, assembramento di giornalisti per ricevere le dichiarazioni dell'ex-premier Giuseppe Conte.
In una foto d'archivio, assembramento di giornalisti per ricevere le dichiarazioni dell'ex-premier Giuseppe Conte.

ROMA. – Fa discutere sui social la scelta di diverse regioni di inserire alcune categorie professionali, come gli avvocati, tra quelle prioritarie nelle campagne vaccinali. A generare critiche è, però, in particolare la possibile inclusione dei giornalisti, tanto che l’hashtag #vaccinoaigiornalisti è da stamane tra i trend di Twitter.

Ad annunciare l’inserimento dei giornalisti, come servizio pubblico essenziale, nella fase due della vaccinazione erano state nei giorni scorsi la Sicilia e la Campania. Alcune settimane fa il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, aveva posto il problema “del servizio essenziale che non senza rischi i giornalisti svolgono, nelle diverse espressioni della professione, da chi intervista o cerca notizie, ai fotografi e ai videomaker”, precisando di aver atteso “con molta discrezione, nonostante le sollecitazioni da alcuni territori, le valutazioni sulle priorità nelle vaccinazioni, ritenendo che non si potesse parlare di noi se non dopo aver concluso la fase riguardante i medici e la tutela del sistema scolastico”.

Ora queste prese di posizione hanno creato indignazione sul social network, alla luce del fatto che i fragili e categorie ritenute più esposte non sono state ancora vaccinate, riportando in auge le accuse di appartenere ad una casta nei confronti dei giornalisti, finiti anche, in alcuni casi, nel mirino per l’informazione fornita in occasione delle ultime vicende legate al vaccino

AstraZeneca. Sono diversi i giornalisti che hanno scritto di non condividere la scelta di inserire i giornalisti tra le categorie prioritarie. Tra i più ripresi il post del direttore del TgLa7, Enrico Mentana. “Mi vergogno mentre leggo che c’è chi ha chiesto di inserire i giornalisti tra le categorie con precedenza vaccinale – ha scritto su Facebook -. Ancora gran parte degli anziani deve ricevere la prima dose, il presidente della Repubblica ha atteso il suo turno settanta giorni, e noi dovremmo accodarci alla congrega dei salta file che raccontiamo e denunciamo ogni giorno? Un po’ di coerenza, un po’ di dignità. O altrimenti chiediamo scusa a Schettino”.

A far discutere anche il botta e risposta tra la giornalista de Il Fatto Quotidiano, Selvaggia Lucarelli, e la collega di Focus, Margherita Fronte. “Non chiedo il vaccino, però questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili a detta degli stessi giornalisti mi dispiace – ha scritto la prima -. In questo anno di paura, siamo stati noi a raccontare alla gente cosa succedeva, a denunciare, siamo stati non utili. Necessari”.

“È una richiesta inappropriata, tranne che per chi fa cronaca dai reparti di intensiva – ha replicato la seconda -. Le badanti dovrebbero venire prima di noi. Anche chi guida i mezzi pubblici, i cassieri, i tassisti e tanti altri. Il vaccino non è la medaglietta per il lavoro svolto. Serve ad altro”.

(di Michele Cassano/ANSA)

Lascia un commento