Valentina Vezzali sottosegretaria allo Sport, ori olimpici e record

Valentina Vezzali esulta dopo aver vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Beijing 2008
Valentina Vezzali esulta dopo aver vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Beijing 2008. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

ROMA. – Gli ori ai Giochi, le stoccate, la maternità. E poi il Museo Olimpico, il Parlamento, fino alla nomina di oggi a sottosegrataria allo sport nel governo di Mario Draghi. E’ una vita piena quella di Valentina Vezzali, jesina, fiorettista e mamma vincente.

A 47 anni, la donna più medagliata di tutto lo sport azzurro può infatti dire di aver vissuto tante vite, per lo più di successo con qualche rara polemica. Nel bacheca della sua casa a Jesi, Valentina non sa più dove metter trofei: sei volte olimpionica (tre volte di fila nel fioretto individuale, tre a squadra) tredici volte campionessa del mondo, e poi un argento e due bronzi ai Giochi, sei argenti e quattro bronzi Mondiali. Molti dei quali conquistati contro le sue compagne di stanza, in uno sport dove l’Italia domina tra medaglie e piccole grande rivalità personali.

La scherma è fabbrica di vittorie ma anche di qualche veleno, inevitabili per chi vince più di tutte. Valentina mantiene un sorriso perenne in abiti civili, per poi trasformarlo in occhi da tigre una volta salita in pedana. Oltre i confini nazionali Vezzali è tra le atlete olimpiche più longeve. La prima volta sul podio fu ad Atlanta ’96, l’ultima a Londra nel 2012. E’ tra i cinque atleti al mondo ad esser salita sul podio per cinque edizioni olimpiche di seguito, tra i sei ad aver vinto l’oro della sua specialità per tre volte di fila.

Un’icona dello sport mondiale, insomma, alla quale il Cio chiese di donare la tuta del terzo oro vinto a Pechino per esporla nel suo museo di Losanna, tra le scarpette di Carl Lewis e i pantaloncini di Sotomayor. Quattro anni dopo, l’omaggio arriva dallo sport italiano, che la sceglie come portabandiera alla cerimonia d’apertura di Londra 2012.

Tra una gara e l’altra, Valentina non rinuncia ad esser madre. Il primogenito, Pietro, nel 2005, e lo porta a bordo pedana a Pechino; il secondo, Andrea, subito dopo Londra, e pochi mesi dopo aver partorito di nuovo in pedana per preparare l’ultimo Mondiale, fino al bronzo di Kazan 2014.

Fioretto a parte, Valentina d’altra parte non è mai stata mani in mano. Nel 2009 aveva bucato il video anche dalla tv, con ‘Ballando con le stelle’, e con Sport e Salute si è messa a disposizione col progetto Legend per diffondere lo sport in progetti sociali, lei che col gruppo Fiamme Oro di cui fa parte si occupa dei giovani.

La vocazione all’impegno era sfociata nel seggio da deputata ottenuto con la Lista Civica di Monti: in Parlamento è rimasta dal 2013 al 2018, incrociando di nuovo la politica che ha provocato una delle polemiche più accese. “Da lei mi farei toccare”, la battuta pronunciata a Porta a Porta a Berlusconi premier, nel settembre 2008, parlando di come si usa il fioretto. Una controstoccata poi penalizzata dalla giuria popolare.

Ma anche da quell’infortunio Valentina è uscita rialzandosi. Ora, il nuovo ruolo la chiama proprio lì dove sì è sempre sentita a suo agio: a parar colpi e controattaccare, stavolta non solo per la scherma.

Lascia un commento