Tennis: Federer è tornato, ma che fatica vincere

Il campione svizzero di tennis Roger Federer si asciuga il sudore della faccia con la mano.
Il campione svizzero di tennis Roger Federer si asciuga il sudore della faccia con la mano. Archivio. (ANSA/AP Photo/Andrew Brownbill)

ROMA. – Quattrocento giorni senza la sfida del campo devono essere sembrati un’eternità a Roger Federer, ma quasi altrettanto lungo e faticoso gli sarà parso in proporzione l’esordio nel torneo Atp 250 di Doha.

Il britannico Daniel Evans, n.28 al mondo, non gli ha certo steso tappeti rossi, cedendo solo al terzo set col punteggio di 7-6, 3-6, 7-5 in quasi due ore e mezzo di gioco.

Reduce da due interventi al ginocchio destro, King Roger aveva come principale dubbio da sciogliere proprio la risposta dell’articolazione, visto che alla soglia dei 40 anni, li compirà ad agosto, ogni recupero è delicato.

“Con la fatica del dopo match non sai davvero se sono i muscoli o qualcosa altro a far male, ma l’importante è come mi sentirò domani. E poi ogni giorno, per i prossimi sei mesi – ha detto a caldo Federer, atteso al terzo turno dal georgiano Nikoloz Basilashvili -. Arrivare fino a qui è stata una strada lunga e difficile. E’ una sfida enorme tornare alla mia età, ma ne è valsa la pena, perché ho giocato una buona partita”.

Evans, che peraltro si è allenato proprio con lo svizzero a Dubai nelle ultime due settimane, ha fatto di tutto per testare a fondo la solidità e la resistenza della meravigliosa macchina da tennis che aveva davanti, portandolo subito al limite con un tie break che è finito solo sul 10-8 per Federer.

Nella seconda partita, forse per prendersi una pausa, l’attuale n.6 al mondo è scivolato presto sull’1-4 senza più riuscire a rimontare – pur mostrando di avere sempre un’arma speciale nel servizio, buon segno per le condizioni del ginocchio -, mentre nella terza e decisiva c’è stato grande equilibrio fino al 12/o gioco, quando finalmente Federer ha fatto il break per imporsi 7-5, chiudendo con un bel rovescio lungo linea.

“Alla fine ero stanco, Dan aveva più energie, ma mi sono detto ‘se devo perdere, tanto vale dare tutto’. Sono molto contento della mia prestazione”. E moltissimi altri lo sono con lui.

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