Riforma della Giustizia prima dell’estate, la road map di Cartabia

Marta Cartabia, la ministro della Giustizia..
Marta Cartabia, la ministro della Giustizia..ANSA/LIVIO ANTICOLI/POOL 

ROMA. – Partire dalle urgenze legate all’emergenza sanitaria e dalle riforme che l’Europa chiede all’Italia in nome di una giustizia più efficiente e processi più rapidi. Nel secondo vertice con i capigruppo della maggioranza nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, ma il primo che si tiene in via Arenula, la ministra Marta Cartabia propone la sua road map.

E dichiara ancora una volta la scelta convinta della strada del dialogo, la disponibilità ad ascoltare e esaminare tutte le proposte in nome della volontà di restituire centralità al Parlamento. Un metodo che l’intera maggioranza mostra di apprezzare, nessuno escluso. Il terreno più accidentato è proprio quello delle riforme, la cui bozza andrà presentata in Europa entro aprile.

Proprio in vista della scadenza Cartabia ha proposto di non sprecare il lavoro che si è già fatto con il precedente governo sulle riforme del processo civile e penale e dell’ordinamento giudiziario e del Csm. E dunque di riprendere i disegni di legge delega di Alfonso Bonafede – che una parte della maggioranza vuol rivedere sin dalle fondamenta, a partire da Azione- come punto di partenza per una revisione che tenga conto delle sensibilità di cui sono portatrici le forze del nuovo esecutivo.

Vi lavoreranno tre gruppi di lavoro all’interno del ministero. Per fine aprile saranno presentati gli emendamenti. L’obiettivo è approvare la riforma prima dell’estate. La prescrizione, ha ribadito Cartabia, sarà affrontata come era stato concordato nel primo vertice della maggioranza, nell’ambito della riforma del processo penale. Dunque nessuna anticipazione, come pure una parte della maggioranza avrebbe voluto.

Mentre la ministra rifletterà sulla richiesta di allargare anche a parlamentari i gruppi di lavoro sulle riforme. Riforme che riguarderanno anche la magistratura onoraria e la giustizia tributaria. L’idea in questo caso è quello di un gruppo di lavoro misto con il Mef. Mentre per ridurre i tempi dei processi civili e penali si pensa anche a interventi organizzativi, partire dalla diffusione delle buone pratiche.

Le urgenze più immediate sono invece quelle dettate dalla pandemia e dal cantiere Recovery. Sul tavolo c’è l’ipotesi di un ufficio del processo, che sia di supporto al giudice, nell’ottica di una giustizia più efficiente. E di recuperare linee di finanziamento per la digitalizzazione della giustizia- per consentire il completamento del processo telematico- e del settore penitenziario, funzionale sia alla vigilanza sia a proseguire l’esperienza delle videochiamate dei detenuti con i familiari.

Anche in questa occasione Cartabia ha confermato la sua attenzione per il mondo del carcere e la funzione rieducativa della pena: l’intenzione è anche quella di portare avanti i lavori della Commissione sull’architettura penitenziaria di fresca istituzione.

C’è poi il tema dei concorsi bloccati dalla pandemia “Siamo al lavoro con la funzione pubblica per rimetterli in moto tutti” ha annunciato Cartabia, che ha tra l’altro confermato per aprile l’esame per l’abilitazione alla professione forense, con un doppio orale, al posto delle prove scritte.

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