Aiea ritira condanna ad Iran, “spazio a diplomacia”

Centrale per l'arricchimento dell'uranio in Iran.
Centrale per l'arricchimento dell'uranio in Iran. (ANSA/EPA)

ISTANBUL. – La via della diplomazia sul nucleare iraniano resta aperta. Con un passo indietro in extremis, i partner europei dell’intesa del 2015 -Francia, Germania e Gran Bretagna (E3) – hanno ritirato la risoluzione di condanna elaborata contro Teheran per le limitazioni alle ispezioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

Una frenata accolta con soddisfazione dal governo della Repubblica islamica, che contemporaneamente ha accettato di avviare tra un mese una nuova serie di incontri con i tecnici dell’Agenzia Onu, che chiedono chiarimenti sulla sospetta presenza di materiale nucleare in siti non dichiarati ufficialmente.

Il testo preparato nei giorni scorsi dagli E3 avrebbero dovuto essere votato nelle prossime ore, al termine della riunione trimestrale del Consiglio dei governatori dell’Aiea.

Una condanna da cui si erano subito sfilate Russia e Cina e per cui Teheran aveva minacciato ritorsioni, ipotizzando anche di stracciare l’intesa di mediazione per mantenere un certo livello di monitoraggio, raggiunta con il direttore generale dell’ente internazionale di controllo, Rafael Grossi. Dopo giorni di intensi sforzi diplomatici ai massimi livelli, con un coloquio martedì sera tra il presidente francese Emmanuel Macron e quello iraniano Hassan Rohani, gli europei hanno deciso di evitare lo strappo .

“Gli sviluppi di oggi possono mantenere aperto il camino della diplomazia iniziato da Iran e Aiea”, ha dichiarato soddisfatto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh. E anche la Russia plaude, affermando che “ora la diplomazia ha una vera possibilità di successo”. In cambio, ha spiegato Grossi, la Repubblica islamica ospiterà da inizio aprile funzionari dell’Aiea per “chiarire una serie di questioni”.

Le riunioni “cominceranno con un incontro tecnico, che spero sarà seguito da altri incontri tecnici e politici”, ha detto il diplomatico argentino, precisando che si tratterà di un “processo d’analisi approfondito” relativo a “casi concreti”.

Fonti diplomatiche europee sottolineano i segnali di “buona fede” mostrati negli ultimi giorni da Teheran. Tra questi, ci sarebbe la sospensione della produzione di uranio metallico nel sito di ricerca nucleare di Isfahan, una delle violazioni dell’accordo messe in atto dalla Repubblica islamica in risposta alle sanzioni Usa.

E ora, dopo la frenata dei giorni scorsi, si torna a sperare in un via libera iraniano alla cruciale “riunione informale” con gli Stati Uniti mediata dall’Ue, che potrebbe svolgersi a Bruxelles entro un paio di settimane.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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