Circhi fermi da tredici mesi: “Cibo per gli animali pagato dalla solidarietà dei cittadini”

Frame video ANSA sul circo Lidia Toghi ad Ostia.
Frame video ANSA sul circo Lidia Toghi ad Ostia.

ROMA. – Sulla via Appia a Roma, poco dopo l’ippodromo di Capannelle, c’è da marzo 2020 il tendone del circo Lidia Togni. “Non siamo mai stati così tanto tempo nello stesso posto – racconta all’ANSA Vinicio Canestrelli, nipote di Lidia -, stavamo in genere un mese a Roma per Natale e poi cambiavamo città di settimana in settimana”.

Da quando è arrivato il virus però tutti i tendoni dei circhi si sono dovuti fermare, si sono fermati gli oltre 15 mila spettacoli all’anno che rappresentavano l’11% di tutti gli spettacoli teatrali, si sono fermati 5.000 lavoratori e 2.000 animali.

“Il problema in questi mesi è stato soprattutto quello di affrontare le spese per gli animali – racconta Vinicio Canestrelli -. Moltissimi cittadini ci hanno aiutato facendoci superare i momenti più difficili, ma non è abbastanza. Chiediamo un aiuto economico allo Stato non solo per ripartire ma anche per mantenere gli animali”.

Il circo Lidia Togni ha circa 30 animali e spende solo per il cibo 6.000 euro al mese, ci sono poi le spese veterinarie e il gasolio per riscaldarli d’inverno. E ancora le spese di affitto del piazzale dove si trova il tendone e soprattutto 38 persone fisse con le famiglie.

“Noi non abbiamo accesso ai ristori, siamo in cassa integrazione. Ma le cifre del Fis (fondo unico spettacolo) per il nostro settore sono veramente misere, prendiamo 210 euro al mese e siamo fermi alla cassa integrazione di ottobre”.

Vinicio è addestratore e domatore di tigri, come lo zio Vinicio Togni, figlio di Lidia. “Ognuno sceglie la specialità, noi siamo 4 fratelli e abbiamo scelto tutti specialità diverse”, racconta. Ognuna delle sue “piccoline”, come Canestrelli chiama le tigri, mangia dai sei agli otto chili di carne fresca al giorno.

Nella pista del circo si allenano giovani giocolieri e equilibristi, uno è il figlio di Vinicio, Versace, che prova un numero di equilibrio su un asse poggiata su dei cilindri. “Siamo noi genitori che dobbiamo stimolarli ad esercitarsi perché allenarsi tutti i giorni senza avere lo scopo di esibirsi, senza la stella polare che per noi è il nostro pubblico, è molto difficile, ma è indispensabile”.

Così come ogni giorno devono far muovere gli animali, i cavalli, i lama, i cammelli i watussi, tori africani con le corna lunghissime. Secondo l’ultimo dpcm, il primo di Mario Draghi, anche gli spettacoli viaggianti dovrebbero ripartire assieme a teatri e cinema il 27 marzo con il pubblico al 25%. Ora tutta la speranza è riposta in quella data.

“Sarebbe una cosa meravigliosa riaprire dopo 13 mesi di inattività, a noi basterebbe coprire le spese e potremmo fare più di uno spettacolo al giorno. Questo momento è stato drammatico per tutti noi, però per il nostro settore ripartire non è come riaccendere la luce e tirare su la serranda, per noi è molto più complesso”, conclude chiedendosi quanti degli ottanta circhi italiani sarà in grado di riaprire.

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