Sace: Mappa rischi 2021 export, più incerto credito

Immagine di un container allusivo alle esportazioni.
Immagine di un container allusivo alle esportazioni. (Azernews)

MILANO. – La Mappa dei rischi 2021 di Sace ha colori più accesi rispetto al passato, soprattutto per il credito, per gli impatti economici della pandemia da Covid 19. Il debito mondiale, sia pubblico che privato, nel 2020 ha visto infatti un aumento di 24.000 miliardi di eruo, che l’ha portato a 281.000 miliardi, il 355% del Pil globale, rispetto al 320% del 2019 (dati Iif).

Emerge dalla Risk Map “Rosso, giallo e green: i colori dei rischi e della ripresa sostenibile per l’export italiano”, presentata in un evento online, che delinea i profili di rischio per le imprese che esportano e operano in circa 200 mercati esteri.

Forte attenzione poi alle tensioni politico-sociali, cresciute in India, Thailandia, America Latina, Tunisia, ma anche Regno Unito e Usa, e alla sostenibilità, per cui Sace ha elaborato un nuovo set di indicatori, con la Fondazione Enel, che ne comprende uno di cambiamento climatico e relativi impatti socio-ambientali, a cui si aggiungono il benessere sociale, evolvendo l’approccio del Benessere equo sostenibile (Bes) dell’ Istat, e la transizione energetica.

Fatto è che nei 194 Paesi analizzati, per il credito sono  120 i Paesi in peggioramento, con buona parte dell’Africa Subsahariana, nord e mediorientale, in particolare lo Zambia, ma anche America Latina e India, 52 quelli stabili e 22 dove il rischio diminuisce, con l’Europa emergente e Comunità degli Stati Indipendenti (Csi) che hanno tenuto, mentre in Asia, dove solo 7 economie su 28 non sono peggiorate,  è il Vietnam a distinguersi in positivo, con stabilità per Cina, Corea del Sud e Taiwan.

Ciononostante è attesa una ripresa a “V” dell’economia mondiale nel 2021, cioè con inizio timido per poi prendere vigore improvviso. “Si prospetta un anno di transizione per l’uscita dalla crisi – ha affermato Rodolfo Errore, presidente Sace – e driver importanti saranno export, politiche espansive, attuazione di Next Generation Eu e agenza verde, priorità del G20 della finanza, perché sostenibilità non è solo ambientale, ma sociale e politica”.

Per l’Italia “in questo anno complesso – ha sottolineato l’amministratore delegato di Sace, Pierfrancesco Latini – siamo stati chiamati a un’attività straordinaria nella fase dell’emergenza sanitaria, che non ci ha distolto dal ruolo a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione, dove abbiamo mobilitato risorse per circa 25 miliardi nel 2020 cui si aggiungono 22 miliardi circa di finanziamenti attraverso Garanzia Italia. Abbiamo raggiunto così il risultato, direi eccezionale, di oltre 47 miliardi mobilitati a supporto delle imprese”.

(di Claudia Tomatis/ANSA)