Europa League: Milan ancora pari, qualificazione sofferta

Zlatan Ibrahimovic colpisce un pallone durante la partita contro Stella Rossa. Archivio.
Zlatan Ibrahimovic colpisce un pallone durante la partita contro Stella Rossa. Archivio. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – Il Milan si qualifica per gli ottavi di Europa League: gli basta un pari con un gol per parte – complice il 2-2 dell’andata – per staccare il pass. Ma rischia più del necessario, soffre fino all’ultimo istante, incapace di sfruttare – come all’andata – la superiorità numerica nella ripresa.

La Stella Rossa esce da San Siro a testa alta, guidata dal guerriero in panchina Dejan Stankovic, che ci crede fino alla fine, tanto da entrare in campo e fiondarsi contro l’arbitro, colpevole di non aver fatto calciare l’ultimo corner ai “suoi”.

Il Milan si qualifica, ma non è una medicina al momento difficile dei rossoneri. Pioli opta per il turn-over, poi costretto nella ripresa a inserire i titolari: il rischio di uscire è concreto. Serve una prova convincente contro la Roma domenica per essere certi che il calo rossonero sia finito. Intanto, però, il Milan approda agli ottavi del torneo europeo, patendo parecchie pene come per tutto il percorso affrontato finora.

La partita era iniziata al meglio per i rossoneri, grazie al rigore segnato da Kessié al 9′. Penalty concesso per un tocco di mano in area di rigore di Gobeljic che l’arbitro riscontra solo al Var. Realizza l’ivoriano, con la sua solita freddezza, per poi dedicare il gol a Ta Bi, giovane giocatore ivoriano scomparso martedì e compagno di avventura del centrocampista rossonero nelle giovanili dell’Atalanta.

Ma la gioia del Milan dura poco, la Stella Rossa vuole giocarsi le proprie chance di qualificazione in uno stadio storico come San Siro. Trova il pari annullato per un tocco di mano di Pankov, autore anche dell’autogol all’andata. Ci va vicino, con una splendida punizione di Ben Nabouhane che scheggia la traversa, per poi poter esultare davvero pochi minuti grazie ad un sinistro ad incrociare di Ben che batte Donnarumma.

Pari e momento delicato del Milan che cerca di far calare il ritmo della sfida, ma senza aver prima ottenuto un ampio margine di vantaggio. Le imprecisioni a centrocampo favoriscono i recuperi della squadra serba, comunque più aggressiva, attenta e forse più motivata. Al 39′ la più importante occasione costruita dai rossoneri, non viene sfuttata da Dalot che, solo in area, calcia centrale e rasoterra facilitando la respinta di Borjan.

Pioli capisce di dover cambiare. Così a inizio ripresa richiama Leao per Ibra e Krunic per Rebic. E all’8′ proprio Rebic si divora la chance del vantaggio. Con lo svedese in campo, il Milan almeno inizialmente cambia atteggiamento. Più deciso e volenteroso, pressa alto con più voglia di lottare. Pioli inserisce anche Theo Hernandez, il rischio di uscire dall’Europa non fa fare calcoli. Ci vuole, infatti, una parata straordinaria, d’istinto e in controtempo di Donnarumma su Sanago per evitare il vantaggio serbo.

Al 25′ della ripresa ancora un’espulsione – Gobeljic – per la Stella Rossa che, come all’andata è costretta a concludere la partita in inferiorità numerica. Ma la sfida è apertissima e a meno di dieci minuti dalla fine Katai sfiora il vantaggio. Come accaduto all’andata, i rossoneri non sembrano giocare con un uomo in più, subiscono la verve dei serbi guidati dal fuoco dell’agonismo e della voglia di fare la storia. A questo Milan giovane invece sembra mancare un po’ di sprint.

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