Ultimo saluto a Bellugi “campione anche nella vita”

Mauro Bellugi insieme a Paolo Rossi., in un immagine d'archivio.
Mauro Bellugi insieme a Paolo Rossi., in un immagine d'archivio.(ANSA)

MILANO. –  Il lungo applauso che ha salutato il feretro di Mauro Bellugi all’uscita dalla Basilica di Sant’Ambrogio a Milano dice molto più di tante parole. La commozione è stata tanta durante l’ultimo omaggio all’ex difensore dell’Inter e della nazionale, scomparso lo scorso 20 febbraio a 71 anni per le complicazioni legate al Covid (che inoltre avevano portato a dicembre all’amputazione di entrambe le gambe) e ricordato da oltre un centinaio fra tifosi e appassionati, tutti con la mascherina e distanziati, presenti a Sant’Ambrogio per il funerale.

“Le tue bellissime gambe da campione non ci sono più, ma adesso non ti servono perché dove sei ora sono sicura che hai già le ali”, il ricordo, commosso, della figlia Giada, durante la cerimonia. “È stato un campione nella vita, ha sofferto tanto negli ultimi mesi ma una sofferenza dignitosa per una malattia tremenda che ha commosso tutta Italia. È stato un compagno fedele e un avversario stimato”, l’omaggio nell’omelia di Padre Roberto Ferrari, frate francescano ed ex padre spirituale dell’Inter.

I colori nerazzurri sono stati ovviamente protagonisti, con tanto di sciarpa posta sul feretro da parte dei tifosi della Curva Nord, che hanno voluto omaggiare lo stopper anche con uno striscione davanti alla Basilica: “Buon viaggio, Bellugi, eroe nerazzurro”. All’interno invece presente non solo il gonfalone dell’Inter ma anche quello del Bologna (altro club in cui Bellugi ha giocato oltre a Napoli e Pistoiese), portato da due ragazzi del settore giovanile rossoblu.

Il mondo del pallone non è voluto mancare così per l’ultimo saluto ad uno dei simboli del calcio italiano negli anni ’70.

Tanti le personalità presenti alla cerimonia: ex interisti come Beppe Bergomi, Evaristo Beccalossi e Riccardo Ferri, l’ex patrón nerazzurro Massimo Moratti, Claudio Gentile che è stato rivale di Bellugi con la Juventus ma suo compagno in nazionale, oltre ad una rappresentanza dell’attuale dirigenza dell’Inter (con gli ad Marotta e Antonello e il ds Ausilio) e anche tanti volti noti tra gli opinionisti delle tv locali lombarde.

“Ha avuto un grande senso di appartenenza verso i colori nerazzurri e una grande serietà nel lavoro. Un ricordo che deve serviré soprattutto ai giovani, perché Mauro è un esempio che debe essere sempre indicato anche ai ragazzi del nostro settore giovanile”, l’omaggio dell’ad nerazzurro Marotta.

(di Matteo Spaziante/ANSA)

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