Coppa America: New Zealand-Luna Rossa ritorno al futuro

La Luna Rossa in piena gara contro American Magic ad Auckland, Archivio.
La Luna Rossa in un' immagine d'archivio. (ANSA)

ROMA.  – Dopo il quasi cappotto di Luna Rossa a Ineos UK, nella finale di Prada Cup, la domanda più ricorrente è: sarà stata vera gloria? Oppure New Zealand ridimensionerà i “lunatici”, riportandoli sulla terra nel giro di qualche regata nell’ultimo atto del trofeo velico più antico della storia?

Di certo, dopo le congratulazioni di rito, i “kiwi” – che parlano di “clamorosa vittoria contro Ineos UK” – già scalpitano e non vedono l’ora di misurarsi contro un avversario vero, dopo settimane di attesa e di simulazioni. “Le partenze vanno provate con gli avversari, in acqua, fianco a fianco: le simulazioni non sono la stessa cosa – spiega Max Procopio, romano, che era a bordo del Moro di Venezia nel 1992, in occasione della prima vittoria di una barca italiana nella selezione degli sfidanti, che all’epoca si chiamava Louis Vuitton Cup “.

“Luna Rossa- prosegue-  ha dimostrato affidabilità, autorevolezza, solidità e concretezza in tutte le condizioni di vento e al cospetto di due avversari molto titolati, come gli statunitensi e gli inglesi, confermandosi team d’eccellenza. Difficile prevedere le condizioni meteo del mese di marzo: i campi di regata che finora hanno fatto da palcoscenico ai match race erano molto regolari, i Campi B e C non sono stati utilizzati: dal momento che sono più vicini alla terra, le condizioni di vento potrebbero essere più variabili. In questo momento Luna Rossa e New Zealand partono alla pari, dopo scopriremo quello che succede. Comunque, vedo una serie equilibrata”.

Per i neozelandesi è un “ritorno al futuro”, questa finale di America’s Cup. “Non vediamo l’ora – fanno sapere dalla propia base di Auckland – di disputare la  rivincita dell’America’s Cup del 2000, che venne assegnata proprio qui ad Auckland. Abbiamo aspettato e guardato ciascuno dei challenger negli ultimi mesi, adesso finalmente sappiamo contro chi gareggeremo e chi siamo chiamati a battere per difendere con successo il trofeo conquistato a Bermuda. Abbiamo sempre saputo che Luna Rossa è un team pieno di passione, creatività e forza; alcuni dei loro velisti sono stati nostri compagni di squadra nell’ultima America’s Cup, dunque li conosciamo bene, così come loro conoscono noi”, ha dichiarato Peter Burling, skipper dei neozelandesi.

“Abbiamo aspettato alcuni anni per giocarci il trofeo, siamoentusiasti dell’appuntamento che ci aspetta il 6 marzo, con l’inizio della finale. Per battere Luna Rossa dovremo essere i migliori. Onore e rispetto vanno riconosciuti anche a Ineos UK e mad American Magic, che hanno duellato con coraggio e determinazione, rendendo avvincente la marcia di avvicinamento alla finale della 36/a America’s Cup”, aggiunge.

Il conto alla rovescia è cominciato e Luna Rossa, dopo 21 anni, torna a giocarsi il trofeo che il patron Patrizio Bertelli sogna da quando ebbe l’ardire di lanciare la prima sfida. Da allora sono passati decenni, ma Luna Rossa resta il team italiano più competitivo.

(di Adolfo Fantaccini/ANSA)

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