Tennis: Maledizione 24/o Slam, Serena Williams piange

Serena Willams (D) e Naomi Osaka (S).
Serena Willams (D) e Naomi Osaka (S). EPA/DAVE HUNT

ROMA. – Djokovic sogna, Serena Williams piange. Giornata di emozioni agli Australian Open di tennis, a cominciare da quelle dell’americana che a 39 anni puntava al record del suo 24/o Slam, ma si deve fermare davanti alla forza nuova di Naomi Osaka e alla maledizione di un successo che insegue oramai da quattro anni.

Nel tabellone maschile, il serbo numero uno del mondo ha conquistato la sua nona finale a Melbourne, a spese del giovane russo Arslan Karatsev, ed ora fila dritto verso un nuovo titolo e il record di 9 finali e 9 vittorie.

Djokovic, che considera gli Aus Open come il suo “salotto di casa”, a motivo dei suoi tanti trionfi, non ha dovuto faticare per liberarsi della rivelazione Karatsev (n. 114 del ranking), avversario quasi sconosciuto, arrivato in semifinale partendo addirittura dalle qualifiche, e alla sua prima volta agli Aus Open. Ma la corsa del russo si è dovuta inchinare all’autorità e all’esperienza del campione serbo, che in meno di due ore ha chiuso la pratica (6-3, 6-4, 6-2) e ora guarda fiducioso alla finale di domenica.

Per il titolo, Djokovic affronterà il vincente della sfida di domani tra il russo Daniil Medvedev (n. 4) e il giovane talento greco Stefanos Tsitsipas (n. 5) autore mercoledì di una clamorosa rimonta ai danni di Rafa Nadal (n.2).

Il sogno di Serena Williams invece è svanito, davanti alla giovanissima giapponese Naomi Osaka, di ben 16 anni più giovane, che l’ha svegliata di brutto con un netto 6-3 6-4. Così la super campionessa americana, per lunghissimo tempo n. 1 del mondo e regina incontrastata della racchetta rosa, deve ancora rinviare l’appuntamento con la vittoria di uno Slam dopo quella del 2017, ottenuta proprio a Melbourne, quando era già incinta di Alexis Olympia e battè in finale la sorella maggiore Venus.

Da allora il suo carnet di vittorie nei grandi tornei si è fermato a 23, a un passo dal record (24) di Margaret Court che però forse comincia a sembrarle stregato.

Serena ha sfogato la sua delusione con un pianto nel dopo partita, e lasciando una conferenza stampa troppo dolorosa da sopportare. Le hanno chiesto se intendesse ritirarsi, ma la 39enne campionessa ha risposto sdegnata: “se mai dovessi abbandonare il tennis, non lo direi a nessuno”. E intanto ripensava alla partita con la Osaka, e a quei 24 errori banali che le sono costati lo Slam n. 24 he insegue ormai da troppo tempo.

Si è consolata con il calore del pubblico della Rod Laver Arena che le  ha tributato una standing ovation. La regina ha ringraziato via ,social: “Oggi non è stata una partita ideale e non è finita con un esito positivo, ma succede. Sono onorata di giocare davanti a voi. Il vostro supporto, i vostri applausi, vorrei solo essere riuscita a far meglio per tutti voi oggi. Sono per sempre in debito e grata a ciascuno di voi”. In mezzo a tutta questa delusione, una cosa positiva però c’è: con questa semifinale, Serena sale dal 10mo al 7mo posto della nuova classifica mondiale.

Poche emozioni invece nell’altra semifinale: l’americana Jennifer Brady (n. 22) ha superato la ceca Karolina Muchova (n. 25) per 6-4 3-6 6-4, e sabato si batterà con la Osaka per il titolo.

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