La complice di Epstein denuncia: “Abusi in carcere”

Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati
Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati (Ansalatina)

NEW YORK. – Ghislaine Maxwell è “l’ombra di se stessa”: in carcere sta “appassendo”. La complice di Jeffrey Epstein sta “perdendo peso e capelli” ed ha subito abusi fisici da un agente penitenziario nel corso di una perquisizione corporale.

A denunciare le condizioni in cui è detenuta l’ex socialite britannica è la sua legale, Bobbi Sternheim, che in una lettera al giudice di New York, Alison Nathan, parla di una situazione insostenibile per la sua assistita, ormai completamente “alla mercé delle guardie” che si alternano per sorvegliarla.

Maxwell non dorme la notte a causa della luce nella sua cella  che si accende ogni 15 minuti. Il cibo che le viene consegnato quotidianamente non è commestibile, così come l’acqua è imbevibile. Circostanze che con il passare del tempo la stanno rendendo “l’ombra di se stessa”, scrive l’avvocato.

“É de facto in isolamento in carcere da 225 giorni ed è tenuta sotto osservazione da un gruppo di due-sei agenti, 24 ore al giorno, tramite una telecamera che monitora ogni sua mossa, eccetto i comportamenti inappropriati di alcune delle guardie”, aggiunge Sternheim nella missiva in cui aggiorna il giudice Nathan, come precedentemente richiesto, sulle condizioni carcerarie di Maxwell.

“Di recente, lontano dalla telecamera di sicurezza, Maxwell è stata messa nella sua cella di isolamento e abusata físicamente nel corso di una perquisizione. Quando ha chiesto che la telecamera venisse accesa, la guardia le ha risposto no”, riferisce Sternheim. “Dolorante” per la violenza – scrive ancora la legale – la sua assistita “ha detto alla guardia che avrebbe denunciato il trattamento subito” e, in tutta risposta, si è sentita minacciare di “un’azione disciplinare”.

Maxwell è stata arrestata nel luglio del 2020 e da allora è rinchiusa nel Metropolitan Detention Center di New York, dove è sottoposta a una stretta sorveglianza nel tentativo di scongiurare un nuovo caso Epstein, il finanziere newyorchese accusato di pedofilia, morto suicida in cella e di cui Maxwell è stata per anni il braccio destro.

Un suicidio, quello di Epstein, che ancora fa discutere e che per molti continua a essere una messa in scena. Secondo alcuni, infatti, il finanziarie non si sarebbe tolto la vita ma sarebbe stato ucciso per volere di alcuni dei suoi “amici potenti” spaventati dai segreti che avrebbe potuto rivelare. Segreti che ora sono nelle mani di Ghislaine.

La figlia dell’ex controverso editore e deputato britannico Robert Maxwell, secondo gli investigatori, non solo avrebbe gestito la rete di abusi su minori messa in piedi da Epstein, ma avrebbe anche partecipato a festini organizzati per soddisfare gli appetiti sessuali del finanziere e dei suoi illustri ospiti.

Da qui la sorveglianza costante, eccessiva secondo gli avvocati dell’ex socialite di 59 anni, costretta in una piccola e spoglia cella dopo anni da regina della vita mondana tra Londra, Parigi, New York e i Caraibi.

Non è ancora chiaro se la descrizione dettagliata e cruda delle condizioni carcerarie di Maxwell si tradurrà in una sua possibile uscita su cauzione, che i suoi legali hanno già chiesto due volte e per due volte si sono già visti negare.

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