Draghi in Aula al Senato, il programma per il rilancio dell’Italia

l Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha reso al Senato della Repubblica, le comunicazioni sulle dichiarazioni programmatiche del Governo
Italian premier Mario Draghi (second row-center) during his address to the Senate ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 17 February 2021. ROBERTO MONALDO/LAPRESSE/POOL/ANSA

ROMA. – La lotta alla pandemia è una “trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti”. Mario Draghi inizia il suo discorso programmatico in Senato, sul quale l’Aula è chiamata a votare la fiducia, richiamando alla “responsabilità nazionale” e invocando lo “spirito repubblicano”.

La battaglia contro il Covid è “il primo dovere” che il Paese ha davanti, dice e invita i partiti che lo sostengono a mettere da parte le rivalità. La maggioranza sulla quale può contare, anche a Palazzo Madama, è amplissima: i voti a favore dell’esecutivo Draghi potrebbero segnare un record, fino ad arrivare intorno a quota 295-298, ma resta l’incognita M5s attraversato da forti tensioni interne.

Il dissenso interno ai cinquestelle nelle ultime ore si sarebbe ridotto: i No oscillerebbero tra i 30 e i 20, ai quali potrebbe aggiungersi qualche assenza. “Al 99% prevedo di non dare la fiducia al governo con un no o con un’astensione”, dice il presidente della commissione antimafia Nicola Morra.

E a contenere il disagio in casa 5s punta la creazione dell’intergruppo fra il partito democratico, il Movimento e Liberi e Uguali. L’operazione partita al Senato ha anche l’obiettivo di evidenziare l’esistenza di una maggioranza nella maggioranza e vuole essere un primo passo per la costruzione di una futura alleanza del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative.

FdI, unico partito a stare all’opposizione e che oggi voterà no alla fiducia, rilancia e chiede a Lega e FI di creare una struttura speculare. Il presidente di FdI dice che ne parlerà direttamente con Berlusconi e Salvini: “penso che anche il centrodestra debba dotarsi di un suo intergruppo per portare avanti il programma elettorale comune”.

Dalla Lega arriva una prima apertura da parte di Alessandro Morelli: “Se è una proposta che possa ipotizzare una federazione, io ritengo che sia una cosa positiva”.

(di Chiara Scalise/ANSA)

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