Nuovo Governo: Draghi, maggioranza schiacciante a Camera e Senato

Camera dei deputati.
Camera dei deputati. ANSA/STRINGER

ROMA. – Si profila una maggioranza bulgara per il governo Draghi sia alla Camera che al Senato: anche se gli ortodossi di M5s legati ad Alessandro “Che” Di Battista dovessero votare “no” o astenersi nel voto di fiducia l’esecutivo dell’ex Presidente dalla Bce potrebbe superare quello di Mario Monti che nella fiducia iniziale ottenne 281 sì a Palazzo Madama e 556 sì a Montecitorio, che rappresenta il record nella storia repubblicana.

Alla Camera se tutti i deptuati di M5s dovessero adeguarsi al responso di Rousseau, Draghi potrebbe contare su 190 seggi dei pentastellati, 131 della Lega, 93 del Pd, 91 di Fi, 28 di Iv, 4 di Azion+Europa, 4 del Maie, 12 di Cd, 4 delle Minoranze linguistiche, 10 di Noi con l’Italia-Idea-Camiamo, 3 di popolo protagonista. Inoltre 12 dei 13 del Misto non iscritti ad alcuna componente (tutti ex M5s) sono orientati per il sì.

Per quanto riguarda i 12 di Leu, i due di Si stanno riflettendo. Se anche essi alla fine optassero per la fiducia a Draghi, questi avrebbe 581 voti. Un record rispetto ai 556 di Monti che verrebbe confermato anche nel caso in cui i circa 5-7 ortodossi di M5s si astenessero o votassero contro e se i due di Si facessero altrettanto, e perfino con qualche assenza tra i non iscritti. Tra i non iscritti l’unico “no” sicuro è quello dell’ex M5s Sara Cunial, sostenitrice delle tesi complottiste.

Lo scenario in Senato è analogo. Qui M5s ha 92 seggi, la Lega 63, Fi 52, il Pd 35, Iv 18, Azione-+Europa 2, il Maie-Cd 10, Autonomie 7, Idea-Cambiamo 3, mentre tra i non iscritti 4 sembrano sicuri (Monti, Segre, Lonardo, Ciampolillo, con 6 ex M5s che sono vicini alla destra e che potrebbero votare sì. Dei 6 di Leu i due di Si stanno riflettendo. Se tutti questi numeri si sommassero si arriverebbe a un Senato “monocolore”, con 298 sì.

Tuttavia a Palazzo Madama gli ortodossi di M5s sono circa 10 e ai loro eventuali “no” ptorebbero aggiungersi quelli di qualcuno dei 6 ex M5s magari più orientato a Fdi. Ma anche in tal caso si potrebbe superare la soglia dei 281 sì raggiunta da Monti il 17 novembre 2011.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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