Inp: pagato oltre il 99% di cassa integrazione Covid

Una sede dell'Istituto Nazionbale della Previdenza Sociale.
Una sede dell'Istituto Nazionbale della Previdenza Sociale. (ANSA)

ROMA. – Superano il 99% le domande di casa integrazione Covid pagate direttamente dall’Inps, pari ad oltre 17,6 milioni di trattamenti per più di 3,6 milioni di beneficiari. Circa 11 mila lavoratori sono in attesa.

L’Istituto di previdenza nell’ultimo monitoraggio sulle prestazioni di cig gestite ed erogate nel periodo di emergenza pandemica, aggiornato all’8 febbraio, registra “la costante accelerazione” delle autorizzazioni alle aziende e dei pagamenti diretti ai lavoratori, giunti rispettivamente al 98% e al 99,1% delle richieste presentate. Nel complesso, tra erogazioni dirette e conguagli, si sfiorano 29 milioni di mensilità.

In particolare, durante il periodo di emergenza, sono state pagate direttamente dall’Inps 17.628.137 mensilità di integrazione salariale (per 3.662.888 dipendenti), su 17.785.986 richieste (per 3.673.786 lavoratori), il 99,11%. Restano, quindi, 157.849 pagamenti in lavorazione (lo 0,89%, erano 293.185 lo scorso 25 gennaio).

I lavoratori che devono ancora ricevere un primo pagamento sono invece circa 11.000 (10.898 per l’esattezza), per la maggior parte si tratta di domande presentate nel 2021, come indica il monitoraggio.

Inoltre, sottolinea l’Inps, una parte di queste domande è stata tramessa oltre i termini fissati dai decreti emergenziali e non può per ora essere definita, in attesa o della conversione in legge del decreto Milleproroghe o del decreto Ristori 5, nei quali è presente un emendamento per la proroga dei termini.

Nel complesso, dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid, l’Inps ha gestito pagamenti diretti ad oltre 3,6 milioni di lavoratori e pagamenti a conguaglio su anticipo delle aziende per 3,4 milioni di lavoratori, per un totale di quasi 29 milioni mdi integrazioni mensili su oltre 4 miliardi di ore di cig autorizzate per l’emergenza Covid.

Numeri “eccezionali”, sottolinea lo stesso Istituto guidato da Pasquale Tridico, “mai registrati prima in Inps”, che sono stati possibili “solo grazie allo straordinario impegno del personale, alle importante ottimizzazioni tecnologiche e al continuo potenziamento della minfrastruttura informatica implementate soprattutto in questo ultimo periodo”.

L’Inps spiega, infine, che dei 10.898 lavoratori in attesa della prima mensilità, in 455 casi le domande sono arrivate entro settembre 2020 e si tratta “prevalentemente di posizioni non autorizzabili perché ad elevata criticità o perché relative a ore di cig non autorizzate”.