Colombia: Farc discussero se uccidere Juan Manuel Santos

L' ex presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle Farc, Rodrigo Londono "Timochenko".
I'ex presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle Farc, Rodrigo Londono "Timochenko". Immagine d'archivio.

BOGOTÁ. – L’ex gruppo guerrigliero delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) valutò la possibilità di assassinare l’ex presidente e premio Nobel per la pace colombiano Juan Manuel Santos durante i negoziati di pace nel Paese, ma escluse l’attacco “per ragioni etiche”.

Lo ha rivelato mercoledì Rodrigo Londoño “Timochenko”, ex capo dell’organizzazione e attuale presidente del partito Comunes nato dalla smobilitazione del gruppo ribelle, durante un’audizione davanti alla Giurisdizione Speciale per la Pace (Jep).

Secondo Londono, l’allora segretariato delle Farc, la massima autorità politica e militare del gruppo, aprì il dibattito interno se attaccare o meno l’allora presidente del paese, con il quale erano in corso colloqui di pace.

Tuttavia, Alfonso Cano, ideologo e capo dell’organizzazione, escluse l’attacco. “C’è stato un dibattito sull’attacco personale, su cosa potesse significare, e alla fine lui (Cano) ha preso una decisione e ha detto che non sarebbe stato eseguito, perché non sarebbe stato etico agire contro un persona con cui in quel momento si stava dialogando”, ha detto Londoño.

Per quanto riguarda l’omicidio dell’ex candidato alla presidenza Alvaro Gómez, perpetrato il 2 novembre 1995 a Bogotá, l’ex guerrigliero ha detto che fu ordinato per “fargliela pagare” a causa dell””atteggiamento” del leader politico nei confronti del gruppo ribelle.

Il leader dell’attuale partito Comunes e altri ex capi ribelli sono stati convocati dalla Jep dopo aver confessato che le Farc uccisero Gomez, la sua guardia del corpo e altre cinque persone, nel quadro delle azioni violente contro leader politici e militari nel corso degli anni Novanta.

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