Morì di Covid, lascia tre milioni ad anziani

Covid: area del Pronto Soccorso nell'ospedale di Piacenza.
Covid: area del Pronto Soccorso nell'ospedale di Piacenza. (ANSA)

PIACENZA. – “Lascio tutto quello che ho al Pio Ritiro Cerati”. In poche righe scritte a mano e ritrovate quasi per caso nell’armadio di casa sua, la sintesi del testamento dell’ex bancario Carlo Cesare Badagnani, piacentino, morto quasi un anno fa con il Covid a 87 anni.

Un lascito di circa tre milioni di euro, tra denaro liquido, titoli di Stato, investimenti vari e un’intera palazzina con sei appartamenti che è andato a una residenza per anziani del centro città. Badagnani – morto il 26 marzo scorso, in piena prima ondata – era come dicono a Piacenza un “piasintein dal sass” cioè un piacentino purosangue, figlio dei due storici sacrestani del Corpus Domini, una parrocchia storica di una zona popolare della città.

La sua storia, raccontata dal quotidiano di Piacenza, Libertà, è quella di un ragioniere, impiegato bancario, che non si è mai sposato ed ha diviso tutta la sua vita tra il lavoro alla Banca Commerciale Italiana e l’impegno in parrocchia. Quasi nessuno, compresi i parenti, sapeva di quel “tesoro” in banca, venuto a galla solo grazie agli accertamenti di un notaio e a un sopralluogo nella sua abitazione, praticamente all’ombra del campanile della parrocchia, che, a circa un mese dal suo decesso, ha permesso di trovare in un armadio il testamento olografo: poche righe scritte a mano su un foglio bianco.

All’ospizio è andato anche l’immobile stesso dove abitava e di cui era interamente proprietario: una palazzina di 6 unità abitative, 12 garage, un giardino. Gli amici parlano di Badagnani come di “un uomo di grande fede” ed uno di essi – Pinucio Bosoni – ricorda su Libertà di aver raccolto una sua confidenza in cui anticipava di voler donare tutto al Ritiro Cerati.

“Ci conoscevamo da quando portava i calzoni corti e andavamo insieme all’oratorio – aggiunge Bosoni – A parte il lavoro in banca la sua era una vita totalmente dedicata alla parrocchia, da ragazzo era stato anche iscritto all’Azione Cattolica. Nei mesi precedenti la morte mi aveva confessato di sentirsi solo, soprattutto dopo la morte della madre all’età di 108 anni”.

Altri amici riferiscono che Badagnani aveva detto loro di voler trascorrere gli ultimi anni di vita in un ricovero per anziani, aveva già alloggiato qualche mese in una struttura per riprendersi dai postumi di un incidente stradale e forse proprio in quel periodo aveva maturato l’intenzione di lasciare tutto in eredità al Pio Ritiro Cerati.

Don Giovanni Cacchioli, parroco del Corpus Domini e che del Pio Ritiro Cerati è stato a lungo amministratore, conosceva bene Badagnani: “Uomo di fede, molto morigerato, non mancava mai a una messa domenicale e in generale a tutti i riti della parrocchia”. Mentre l’attuale amministratore della struttura per anziani, don Giuseppe Basini giudica il gesto di generosità come “un segno della provvidenza”.

(di Giorgio Lambri/ANSA)

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