Santa Sede all’Onu: “Vaccini problema di sicurezza globale”

Dottoressa inietta il vaccino ad un indigeno in Brasile
Dottoressa inietta il vaccino ad un indigeno in Brasile. (VaticanNews)

CITTÀ DEL VATICANO. – Caritas Internationalis, la confederazione globale delle Caritas, che fa capo alla Santa Sede, chiede alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di intraprendere azioni urgenti per affrontare la pandemia del Covid-19 e la vaccinazione.

In un appello, sollecita i decisori politici e l’Onu a chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza per affrontare l’accesso ai vaccini come un problema di sicurezza globale, per intraprendere la remissione del debito dei paesi più poveri, liberando così risorse per migliorare i loro sistemi sanitari, e per rendere i vaccini maggiormente disponibili, facendo aprire centri locali vicini alle aree più bisognose.

L’appello congiunto è firmato dai cardinali Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis, e Peter Turkson, prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, e da Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis.

I tre esortano anche le nazioni ricche a evitare qualsiasi forma di “nazionalismo” e protezionismo sui vaccini, affermando che questo danneggerebbe maggiormente le nazioni più povere. E fanno appello ai leader politici affinché guardino oltre gli interessi delle loro nazioni e vedano la crisi nel più ampio contesto della situazione sanitaria globale.

Nella loro dichiarazione “Nessuno deve essere escluso. Azioni urgenti per un equo accesso ai vaccini anti Covid-19”, i tre rappresentanti della Santa Sede e della Caritas mondiale rilevano che “l’accesso ai vaccini nel mondo non è stato così equo come dovrebbe essere. È triste notare che non tutte le nazioni e coloro che vogliono o hanno bisogno del vaccino possono ottenerlo a causa di problemi di approvvigionamento”.

Anche la questione del brevetto dei vaccini “deve essere considerata con urgenza per identificare i centri di produzione localizzati in Africa, America Latina e Asia e accelerare l’accesso ai vaccini prima che sia troppo tardi”.

Ecco quindi che, in linea con le osservazioni formulate dal Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, “20 punti per un accesso giusto ed universale ai vaccini”, Caritas Internationalis sollecita i decisori e le Nazioni Unite a “convocare una riunione del Consiglio di Sicurezza per affrontare la questione dell’accesso ai vaccini in quanto problema di sicurezza globale con ferme decisioni politiche basate sul multilateralismo”.

A “intraprendere la remissione del debito dei Paesi più poveri il più rapidamente possibile e utilizzare i fondi ottenuti per il potenziamento dei sistemi medici e sanitari di questi Paesi”. A “promuovere la produzione locale di vaccini in diversi poli tecnici in Africa, America Latina e Asia e renderli disponibili nei prossimi sei mesi affrontando la questione dei brevetti e della collaborazione a livello tecnico con le nazioni più povere”.

E infine ad “assegnare un sostegno finanziario e tecnico alle organizzazioni locali della società civile, e alle organizzazioni religiose in particolare, per assicurare la preparazione della consapevolezza delle comunità locali e lo sviluppo delle capacità per prepararle ad avere accesso alle cure preventive”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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