Mercati promuovono Draghi. Borsa sale

Un operatore esulta davanti uno schermo nella Borsa di Milano.
Un operatore esulta davanti uno schermo nella Borsa di Milano.

MILANO. – É un sì convinto quello che il mercato tributa a Mario Draghi, Nella nuova veste di incaricato a formare un nuovo governo l’ex presidente della Bce raccoglie il favore sia della Borsa (l’azionario) sia dell’obbligazionario dove si restringe di botto lo spread.

Piazza Affari svetta in Europa fin dall’avvio quando fa un balzo di quasi il 3% (+2,95%) per poi limare solo in parte i guadagni e terminare in rialzo del 2,09%. Poco pesa il tentennamento di Wall Street dove prevalgono le prese di beneficio dopo il recente rally e paiono archiviate le turbolenze di Gamestop, in attesa della Fed, che invece frena gli altri listini del Vecchio Continente.

A sostenere la Borsa di Milano sono in prima battuta i titoli finanziari, dove si colloca ormai a pieno titolo Poste (+7,1%) insieme alle banche per la quale si intravvede una spinta alle fusioni. Spicca Bper (+5,57%) così come Unipol (+5,1%) ma non è da meno Unicredit (+4,18%).

Ad aiutare i bancari è il calo dello spread fra Btp e Bund tedesco. La caduta è repentina nell’ordine del 10% annulla l’allargamento di pari misura prodotto in queste ultime settimane dalla crisi del governo Conte.

Rispetto ai 116 punti della chiusura della vigilia lo spread è scivolato toccando il minimo di giornata a 102 punti, per poi concludere a quota 105,1 col rendimento del decennale italiano sceso allo 0,58%. Si tratta di un beneficio per i costi del debito pubblico e per le società più indebitate.

Fiducia unanime arriva da gestori e analisti a un possibile governo guidato da Mario Draghi, ritenuto capace di usare a mmeglio il Recovery Fund per traghettare l’Italia fuori dalla crisi economica e sanitaria legata alla pandemia del covid. “Ha l’autorità per guidare lo sforzo di riforma richiesto dal mRecovery Fund senza soccombere alla pressione politica”, osserva Alberto Cordara di Bofa ritenendo “probabile che una maggioranza si coalizzi intorno a Draghi come primo ministro italiano: è un risultato forte per i mercati”.

Ottimista anche Morgan Stanley. “Il nostro scenario di base mprevede che si eviteranno le elezioni e si formerà un nuovo mgoverno” è la premessa alle stime della banca d’investimento americana dopo la contrazione del Pil dell’Italia dell’8,9% nel m2020 prevede una crescita del 4% e del 5,3% rispettivamente nel 2021 e nel 2022.

Sulle prospettive del mercato Fabio Castaldi, investment manager di Pictet Asset Management, vede “un’ulteriore compressione dello spread Btp-Bund fra i 20 e i 30 punti base con obbiettivo l’area 70/80 punti base qualora la strada di Draghi vada avanti. Se si va alle urne lo spread rivedrà probabilmente 150 punti”.

(di Marcella Merlo/ANSA)