Gran Bretagna completa le vaccinazioni nelle case di riposo

Un'anziana riceve il vaccino Pfizer-BioNTech anti Covid nella cattedrale di Salisbury.
Un'anziana riceve il vaccino Pfizer-BioNTech anti Covid nella cattedrale di Salisbury. ANSA/ EPA/NEIL HALL

ROMA. – La campagna vaccinale anti-Covid accelera in Europa, grazie all’arrivo di nuove forniture da Pzifer e AstraZeneca, ma nel frattempo Londra consolida la sua leadership annunciando di aver coperto tutte le case di riposo con la prima dose.

Londra è stata più veloce dell’Ue a iniziare la campagna di immunizzazione, approvando prima degli ex partner i tre farmaci attualmente utilizzati nei Paesi occidentali. I britannici vaccinati sono il 14% della popolazione, oltre 9,2 milioni. Molto meglio rispetto agli altri.

Il servizio sanitario nazionale ha centrato un altro importante obiettivo: offrire la prima dose a ciascun anziano residente nella case di cura, i potenziali focolai più pericolosi: una “cruciale pietra miliare”, ha esultato Boris Johnson, che mira a garantire la copertura di 15 milioni di persone (inclusi tutti gli over 70) per metà febbraio. Sabato è stato somministrato un record di 600.000 dosi, mentre i richiami per ora sono stati 490.000.

Il governo in questa fase è preoccupato per i primi casi registrati di variante sudafricana, perché non è ancora chiaro se sia resistente ai vaccini in commercio.

La campagna vaccinale in Ue, al contrario, ha subito dei rallentamenti a causa dei ritardi nelle forniture da parte delle compagnie farmaceutiche. La situazione, comunque, sta migliorando. Secondo la Commissione entro l’estate arriveranno dosi per coprire il 70% della popolazione. In questo modo, ha spiegato la negoziatrice Sandra Gallina, si potranno immunizzare circa 200 milioni di persone nei primi sei mesi di quest’anno.

L’Italia, tra i grandi Paesi, finora ha fatto meglio, raggiungendo circa il 3,3% della popolazione. Le dosi somministrate sono oltre due milioni, ha riferito il ministro della Salute Roberto Speranza. Circa 660mila persone hanno ricevuto anche il richiamo.

A seguire – secondo i dati della pubblicazione scientifica Our World in Data, sviluppata da Oxford – ci sono la Spagna e la Polonia. La Germania è appena quarta (poco meno del 3% dei vaccinati), tanto che Berlino ha lodato la strategia elaborata a Roma: hanno vaccinato prima i sanitari “e questo funziona più velocemente”, ha rilevato il ministro Jens Spahn. Mentre i tedeschi hanno iniziato con i pazienti molto anziani e le case di cura.

Tra i big la Francia si conferma fanalino di coda. La campagna è partita malissimo, con poche centinaia di vaccinazioni in 5 giorni, poi è lentamente migliorata. Ora il 2,6% della popolazione risulta vaccinata.

La palma dei più virtuosi in assoluto in Ue va comunque ai Paesi più piccoli. Al primo posto Malta, con oltre il 6% degli abitanti coperti, e la Danimarca, al 4,6%. Il risultato ottenuto dall’isola è quello più evidente, se si considera che in Nord Europa la sanità è tradizionalmente all’avanguardia.

Fuori dall’Ue va veloce la Serbia, con oltre il 6% della popolazione coperta: è il primo Paese del Vecchio Continente ad avere aperto le porte ad un vaccino cinese (Sinopharm), e conta tra i suoi fornitori anche il russo Sputnik.

Sui progressi nelle campagne vaccinali peserà anche il tipo di farmaco utilizzato. Di AstraZeneca, ad esempio, la Germania ne raccomanda l’uso per gli adulti non oltre i 65 anni. La soglia scende a 55 in Italia.

(di Luca Mirone/ANSA)

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