Biden ai repubblicani, un piano per salvare l’America

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la mascherina.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con la mascherina. (ANSA)

WASHINGTON.  – Un piano per salvare l’America da un’emergenza sanitaria senza precedenti e dalla crisi economica più grave degli ultimi decenni. Questo l’obiettivo di Joe Biden, che sugli aiuti anti-Covid auspica un accordo bipartisan per aprire una stagione di dialogo con i repubblicani in Congresso ma insiste sulla necessità di agire immediatamente, anche a costo di dover decidere da solo.

Mentre il presidente americano è pronto nelle prossime ore a presentare una reforma dell’immigrazione di vasta portata che rappresenta una inversione di marcia rispetto ai quattro anni di Donald Trump.

“Stiamo affrontando una crisi economica causata da una crisi sanitaria e abbiamo bisogno di un’azione un urgente per combattere entrambe, di un piano di salvataggio che riporti il nostro Paese fuori da questa situazione”, ha twittato il presidente americano prima di ricevere 10 senatori dell’ala moderata del partito repubblicano che si sono presentati con la loro ricetta per affrontare la situazione.

Un piano da poco più di 600 miliardi di dollari per venire incontro alle imprese e alle famiglie devastate dalla pandemia, per dare slancio alla  campagna di vaccinazione e test anticoronavirus e per facilitare la riapertura delle scuole.

Si tratta però di una proposta difficilmente accettabile da parte della Casa Bianca, nonostante per Biden sia la prima occasione per mettere alla prova la promessa fatta in campagna elettorale, quella di voler portare avanti la sua agenda non a colpi di decreti ma soprattutto attraverso il dialogo col Congresso alla ricerca il più possibile di unità.

Questo in netta discontinuità con i quattro anni di Donald Trump. Ma il piano repubblicano rappresenta circa un terzo del pacchetto da 1,9 miliardi di dollari sostenuto dal presidente, e per di più non contiene alcune delle misure più care alla sinistra dei democratici, come l’innalzamento a 15 dollari l’ora del salario minimo, visto come il fumo negli occhi dai conservatori.

Biden rischia dunque di trovarsi stretto tra il pressing degli avversari politici che ritengono il suo approccio “troppo costoso” e quello dell’ala liberal dei dem che nelle ultime ore lo hanno esortato ripetutamente a non mollare. Una morsa che potrebbe alla fine soffocare ogni possibilità di intesa.

Intanto scatta l’obbligo a livello nazionale di indossare le mascherine sugli aerei e su tutti i mezzi pubblici, dai bus alla metro ai treni. Mentre la Casa Bianca ha stanziato ben 230 milioni di dollari per finanziare la produzione di massa dei test rapidi da banco, con l’obiettivo di mettere in distribuzione entro la fine dell’anno circa 8,5 milioni di kit al mese.

Il virologo Anthony Fauci, inoltre, da’ la línea all’amministrazione sul programma di vaccinazione e lancia un appello agli stati: non conservate vaccini pensando alle seconde dosi, ma iniettate la prima dose a più americani possibile. Perché solo cosí, assicura, si può frenate la diffusione delle varianti del virus. Un monito questo ribadito subito dopo dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

Infine il capitolo immigrazione. Qui sarà davvero difficilissimo, se non impossibile, allacciare il dialogo con i repubblicani in Congresso. Biden intende avviare un percorso di cittadinanza per almeno 11 milioni di immigrati irregolari (compresi i dreamer), rafforzare il programma di protezione per i rifugiati e stanziare fondi per lo sviluppo di nuove tecnologie al confine col Messico, con la prospettiva di mandare il muro in soffitta.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

Lascia un commento