Piazza Affari giù, pesano crisi e ritardi vaccini

Un operatore finanziario osserva l'andamento della Borsa in una sala operativa di Milano.
Un operatore finanziario osserva l'andamento della Borsa in una sala operativa di Milano. (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

MILANO. – Ritardi nei vaccini, crisi di governo in Italia e attesa per la decisione della Fed sui tassi, previsti peraltro invariati, hanno tenuto banco per l’intera seduta delle borse europee e, in contemporanea, Oltreoceano.

Uno scenario reso ancora più cupo dalla sottolineatura del Fondo Monetario Internazionale che ha definito “vitali” gli stimoli fiscali dei Governi “contro le incertezze e per assicurare la stabilità finanziaria”.

Un’affermazione che ha confermato i timori sulla situazione economica. Piazza Affari ha chiuso in calo (Ftse Mib -1,47%) ma al di sopra dei minimi di seduta, risollevandosi nel finale. Un percorso analogo a quello di Parigi (-1,16%), Londra (-1,3%), Madrid (-1,42%) e Francoforte (-1,61%), mentre Nasdaq e Dow Jones lasciavano sul campo l’1% circa.

Per il listino milanese la seduta ha coinciso con il primo giorno delle consultazioni al Quirinale per risolvere la crisi di governo all’indomani delle dimissioni rassegnate dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Una situazione che però ha pesato soprattutto sullo spread tra Btp e Bund tedeschi, salito a 120,1 punti base. Sul fronte azionario invece, sia a Milano sia nelle altre piazze finanziarie il tema dominante sono stati i ritardi nella consegna dei vaccini anti-Covid, che hanno indotto il Comitato Direttivo dell’Ue a convocare i vertici di AstraZeneca (-2,18%).

Seduta difficile anche per gli altri farmaceutici da Bayer (-3,34%) a Sanofi (-2,47%) e Lonza (-1,73%), mentre Diasorin (+5,31%) si è mossa in controtendenza in Piazza Affari.

Altro evento rilevante della giornata sono state le scorte settimanali di greggio negli Usa, scese inaspettatamente di 9,9 milioni di barili a fronte di un rialzo atteso di 0,4 milioni.

Un dato che ha favorito nel finale Eni (+0,22%), Shell (+0,44%) e Repsol (+0,83%), consentendo a Bp di azzerare il calo e a Total di limitarlo allo 0,43%.

L’incertezza scatenata dai ritardi dei vaccini si è riversata sui bancari Santander (-3,95%), Bnp (-3,49%), Barclays (-3,67%) e, in Piazza Affari, Intesa Sanpaolo (-1,74%).

Più cauta invece Unicredit (-0,77%), che attendeva la nomina del nuovo amministratore delegato, che a borsa chiusa è stato ufficializzato essere Andrea Orcel. Debacle anche in campo automobilistico, da Stellantis (-3,45%) a Daimler (-2,78%) e Volkswagen (-1,83%). Deboli i tecnologici Asm (-4,78%), Infineon (-3,11%) ed Stm (-3,12%). Quest’ultima alla vigilia dei conti.

(di Paolo Verdura/ANSA)