Social, clima pandemia, a Davos prove di leadership Ue

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. EPA/STEPHANIE LECOCQ

ROMA. – L’azione contro il cambiamento climatico, dove l’Europa accelera più di tutti col recovery fund. L’iniziativa per regolamentare le piattaforme digitali, che saldandosi con il cospirazionismo hanno minacciato la democrazia americana.

E la corsa ai vaccini, dove Bruxelles fronteggia i ritardi ma già si porta avanti con un ‘Programma per la preparazione della bio-difesa’ per non restare indietro contro la prossima pandemia che “è dietro l’angolo”.

Ursula von der Leyen, a un anno dal suo primo intervento al World Economic Forum da presidente della Commissione europea, si prende la scena all’edizione, tutta digitale causa Covid e con l’assenza dell’amministrazione Usa neoeletta, della Davos Agenda 2021.

Impersonando un’Unione europea che assume iniziative-guida rispetto ai singoli Paesi su tematiche di rilievo globale. E che prova a gettare un seme di leadership comunitaria di fronte a Cina e Stati Uniti, puntando sul drammatico cambiamento della digitalizzazione e dell’emergenza ambientale imposto dallo shock pandemico.

Il suo “special address” al Davos Agenda 2021, meeting ridimensionato perché avviene solo sugli schermi, è a tutto tondo, e non sceglie il basso profilo per dare visibilità alla cancelliera Angela Merkel e al presidente francese Emmanuel Macron, anch’essi intervenuti oggi. “Contro il cambiamento climatico dobbiamo agire ora”, dice la politica tedesca forte della svolta “green” del Next Generation Eu.

Per la scelta del presidente Joe Biden di riportare gli Usa nell’Accordo di Parigi sul clima “sono felicissima”. E l’iniziativa sulla “bio-difesa” europea – finanziamento e sviluppo dei vaccini e ricerca – fa tesoro del flop delle risposte nazionali alla pandemia per rilanciare il ruolo europeo su un settore divenuto strategico.

Anche se, alla prova dei fatti, di fronte ai ritardi dei produttori von der Leyen non può che limitarsi a ricordare come la Ue abbia finanziato la ricerca. A richiamare blandamente Pfizer e AstraZeneca, “devono onorare i loro impegni”. E preannunciare un “meccanismo di monitoraggio” sull’export di vaccini.

E poi ci sono i social media, dove l’assalto a Capitol Hill ha mostrato che “il passo dalle teorie cospirazioniste alla morte di un ufficiale di polizia è breve” e dove la presidente dell’esecutivo europeo promuove il Digital Services Act e il Digital Market Act europei, passo ulteriore, dopo la protezione dei dati con la Gdpr, che dovrebbe portare a una forma di responsabilità dei social media per ciò che vi è pubblicato.

E anche qui la politica tedesca tende la mano a Biden contro “il potere immenso” di ‘big tech’: “l’Europa è pronta” e “voglio invitare i nostri amici negli Usa a partecipare a questa iniziativa”.

In gran parte programmi tutti da realizzare, i propositi delineati a Davos rimbalzano anche nei discorsi dei finanzieri di alto livello: “la pandemia ci ha messo di fronte a una tale crisi esistenziale – richiamo così forte alla nostra fragilità – da indurci ad affrontare con maggiore determinazione la minaccia globale del cambiamento climatico”, dice Larry Fink, presidente di Blackrock.

Poi c’è la durezza concreta della realtà: è Greta Thunberg, ormai di casa al Forum, a sferzare i leader sul clima, dove “voi ancora dite una cosa, e poi fate l’opposto”. Macron a Davos se la cava con un generico appello a rimettere “al centro” dell’economia le “disuguaglianze” sociali, geografiche e climatiche. Merkel va al sodo dei rapporti con la Cina: “è l’ora del multilateralismo” – annuisce alle parole del presidente Xi di ieri – ma “serve anche trasparenza”.

E nota che su clima, big tech, ripresa, pandemie, temi che rilanciano l’importanza del G20 e della cooperazione, “la presidenza italiana lavora esattamente in questa direzione”. Ma a spiegare il lavoro italiano, nello ‘special address’ che era previsto per domani, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ci sarà, tenuto a Roma dalla crisi della maggioranza.

(di Domenico Conti/ANSA)