La rivincita di Fauci: “Adesso solo la veritá”

Antony Fauci in una foto d'archivio.
Lo scienziato italo-americano Antony Fauci in una foto d'archivio. EPA/MICHAEL REYNOLDS

WASHINGTON. – “Fauci is back!”, titola il New York Times. Ma in effetti il virologo più famoso d’America non è mai andato via, fino all’ultimo unico baluardo nella Casa Bianca di Donald Trump in grado di dire la verità e solo la verità sulla pandemia.

Fino alla fine ha cercato di mettere la scienza davanti a ogni altra considerazione, lasciato quasi sempre da solo a combattere contro le falsità di chi ha minimizzato se non negato gli effetti di un’emergenza sanitaria senza precedenti.

Una crisi che negli Usa ha fatto oltre 400 mila morti, 4 mila al giorno nelle ultime settimane.

Ora l’aria è cambiata. Fauci parla dal podio della sala stampa della Casa Bianca da protagonista e da massimo esperto quale è, e non più relegato a comparsa dietro le spalle di un presidente sordo a tutti i suoi consigli ed allarmi.

Ora lo scienziato di origini siciliane e campane qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie volentieri, seppur con quello stile rigoroso e mai sopra le righe che lo contraddistingue. Con il ruolo di consigliere in capo sul Covid offertogli da Joe Biden è iniziata la sua rivincita, e la rivincita della scienza calpestata da quattro anni di trumpismo.

“La mancanza di sincerità e di fatti sul fronte della pandemia è costata molto probabilmente vite umane”, attacca. “Non è un segreto”, insiste l’immunologo che dirige l’Istituto nazionale per le malattie infettive e che in passato si è guadagnato i gradi di super esperto contribuendo a sconfiggere malattie come l’Aids, l’Ebola o la Sars: “Ci sono state molte divisioni, c’erano dati di fatto molto, molto chiari che sono stati messi in discussione. Così la gente non si è fidata più di quello che le autorità sanitarie andavano dicendo”.

E ancora: “Quando hai una situazione di crisi per numero di casi di contagio, di ospedalizzazioni, decessi e invece cominci a parlare di cose senza senso dal punto di vista medico e scientifico, questo chiaramente non aiuta”.

Non cita mai Trump, non lo ha mai fatto per senso del dovere. Il suo obiettivo non è mai stato quello di fare polemica ma di limitare i danni, di cercare di dissolvere il più possibile la cortina fumogena fatta di fake news e con cui si è tentato di nascondere la reale portata di quanto stava accadendo. “E’ liberatorio lasciare che sia finalmente la scienza a parlare.

Una delle novità della nuova amministrazione è che se tu non conosci la risposta, non tiri a indovinare. Dici solamente che non sai la risposta”, si sfoga, assicurando che il piano Biden per vaccinare 100 milioni di americani in 100 giorni è realistico se non ci saranno intoppi.

Ma mettendo in guardia sul fatto che negli Stati Uniti la situazione è ancora “molto seria”, e che se non si attueranno misure più severe non se ne verrà a capo. “La variante inglese del virus è già presente in oltre 20 Stati Usa, mentre – spiega – ancora assente è quella sudafricana, che però preoccupa di più”.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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