Conte apre il Recovery plan alle Regioni, fissato il vertice

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla al telefono nel suo ufficio.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla al telefono nel suo ufficio. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Le Regioni entrano nella partita del Recovery Plan. A discutere e lanciare proposte – sulla spesa di una parte degli oltre 200 miliardi che arrivano dall’Europa – saranno i governatori, l’Esecutivo e lo stesso premier Giuseppe Conte. Nell’ultima Conferenza Unificata il ministro per le Autonomia, Francesco Boccia, annuncia a governatori ed Enti locali un incontro fissato per martedì prossimo a cui parteciperà anche il presidente del Consiglio.

Ma in attesa del rilancio arrivano idee per imprimere un’accelerazione ai ristori. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, annuncia la proposta per una norma “che preveda direttamente il riparto delle risorse per l’anno 2021”.

Sul tavolo delle trattative c’è anche la richiesta di ristori per 4,5 miliardi legati al comparto dello sci, penalizzato dalle chiusure disposte dai provvedimenti anti-Covid: su input della Lombardia è arrivata al Governo la domanda per la costituzione di un Fondo per gli operatori economici del settore del turismo invernale legato alle stazioni sciistiche e ulteriori interventi una tantum a compensazione del mancato reddito per i lavoratori dello stesso settore.

“Per l’indotto del turismo della neve l’anno è completamente compromesso. È indispensabile che il riferimento sia la differenza di fatturato tra la scorsa stagione invernale e quella attuale”, commenta il presidente della Valle d’Aosta, Erik Lavevaz.

E dopo un anno di emergenza Covid si traccia un bilancio nero anche sul fronte della Sanità. Marco Gabusi, Coordinatore vicario della Commissione Affari istituzionali della Conferenza delle Regioni, paventa “il rischio di squilibri economico-finanziari per la sanità a causa delle mancate erogazioni dei rimborsi delle spese sostenute dalle Regioni per far fronte alla pandemia”.

Nel corso dell’Audizione di fronte alle Commissioni riunite I e V della Camera dei deputati, Gabusi avverte: “siamo di fronte ad un rischio concreto di disavanzi che incombe sui bilanci regionali, quasi una beffa dopo gli sforzi intrapresi nella maggior parte delle Regioni nell’ultimo decennio proprio per ripianare i disavanzi pregressi”.

Resta ancora aperta anche la questione dei mancati ricavi da tariffa delle aziende del Trasporto pubblico locale che, visto l’andamento dei contagi, si prospetta per tutto il 2021. “Per questo è opportuno – ha spiegato Gabusi – che il periodo di compensazione per i minori ricavi sia esteso fino al termine dell’emergenza che, come è noto, comporta una ridotta capienza dei mezzi pubblici. Solo per il primo semestre 2021 si prevede uno squilibrio nell’ordine di ulteriori mille milioni, a causa dei minori ricavi tariffari e delle maggiori spese sostenute dalle aziende per la prevenzione del contagio”.

Aldilà del Covid, in Conferenza Stato-Regioni è stato dato parere favorevole sulle modalità di riparto del Fondo nazionale per la Montagna, relativo all’annualità 2020 che è di oltre nove milioni di euro. Il Fondo è stato istituito in favore dei Comuni totalmente o parzialmente montani e viene erogato alle Regioni incrementando i fondi regionali con la stessa destinazione.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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