Sindacati al governo: ora confronto parti sociali

Una operaia al lavoro con la macchina da cucire.
Una operaia al lavoro. (ANSA)

ROMA. – Ottenuta la fiducia in Parlamento, ora il Governo convochi le parti sociali. Un confronto quanto mai urgente, per affrontare le priorità del Paese, a partire dal Recovery plan e dal lavoro. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, vanno in pressing, chiedono di accelerare e rilanciano la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti oltre il 31 marzo, per tutti e non in maniera selettiva, così come l’estensione della cig Covid.

“Il Parlamento ha votato, prendo atto che c’è una maggioranza e c’è un Governo, con le debolezze che può avere ma questo è”, dice Landini. E “il passaggio dopo questa crisi poco comprensibile” è che “oggi i costruttori vanno cercati nel Paese. Mi aspetto che il governo convochi le parti sociali e si inizi quel lavoro che in questo mese la discussione della crisi ha bloccato”, a partire “dal confronto di merito sul Recovery plan”. “Ora – continua Landini riferendosi alle parole rivolte in Aula dal premier Giuseppe Conte ai sindacati – dai ringraziamenti bisogna passare ai fatti”.

É il momento di affrontare le “vere” priorità del Paese, incalza Furlan, rilanciando la necessità di un patto sociale “per la crescita e lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale, con una governance condivisa sul Recovery plan e sulle necessarie riforme economiche non più rimandabili. Bisogna fare presto con il coinvolgimento delle parti sociali”. Il Paese “attende risposte concrete”, rimarca la segretaria generale della Cisl. E per questo il sindacato “chiede alla politica e al Governo di tornare immediatamente ad affrontare le questioni che riguardano il lavoro, l’occupazione e l’economia reale, per costruire un progetto condiviso di ripresa e sviluppo del Paese”, afferma Bombardieri, secondo cui ora “bisogna recuperare il tempo perso sul Recovery plan”.

Diversi i temi aperti, dai ristori agli investimenti, dal lavoro, alla sanità e alla scuola. Il blocco dei licenziamenti “va prorogato” oltre il 31 marzo, “è una necessità” in questa fase, ripetono, “anche se non è la soluzione di tutti i problemi”, aggiunge Landini, e parallelamente bisogna procederé con la riforma degli ammortizzatori sociali, andando verso un msistema “universale” di protezione dei lavoratori.

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