ROMA. – Scure dell’Antitrust su Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale (SEN) ed Eni gas e luce. L’autorità garante ha comminato alle tre società una sanzione complessiva di 12,5 milioni di euro accusandole di aver ingiustificatamente rifiutato le richieste di alcuni utenti di mandare in prescrizione e quindi di non pagare bollette che erano state inviate dopo due anni.
Si trattava infatti di una possibilità introdotta dalla Legge di Bilancio del 2018 e che permetteva agli utenti di non pagare le bollette sui consumi di luce e gas fatturate tardi, salvo i casi in cui ci fossero oggettive responsabilità di loro stessi.
L’authority guidata da Roberto Rustichelli motiva quindi il provvedimento spiegando di aver “accertato l’ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas, in assenza di elementi idonei a dimostrare che il ritardo fosse dovuto alla responsabilità dei consumatori”. In sostanza, secondo l’Antitrust, le società addebitavano agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori a fronte dei tentativi di lettura dichiarati dal distributore; ma i tentativi non erano documentati o addirittura smentiti.
“Le società del Gruppo Enel precisano di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e regolatoria di riferimento, riconoscendo il diritto dei consumatori ad ottenere la prescrizione delle fatture”, è stata la risposta della Spa elettrica. Che sottolinea anche come “l’interpretazione e l’applicazione delle norme, così come definite nel corso dell’istruttoria dell’Autorità, rischino di attribuire alla nuova disciplina in tema di prescrizione un’efficacia retroattiva o in contrasto con i principi costituzionali”. E Enel annuncia di esser pronta ad “ogni azione” per la propia tutela.
Posizione analoga anche quella di Eni che sta valutando un ricorso contro la decisione, poiché ritiene di “aver sempre trattato con attenzione e correttezza le istanze di prescrizione dei propri clienti”. Eni ricorda infatti che riconosce la prescrizione di propria iniziativa, ossia ancor prima che i clienti la richiedano, in tutti i casi in cui il ritardo di fatturazione derivi da una propria responsabilità” e afferma che l’Antitrust va in contrasto con la regolazione di ARERA e di fatto “avalla così potenziali comportamenti scorretti”.
Parlano di vittoria invece i consumatori: Unc e Codacons ricordano infatti di esser stati, attraverso le proprie segnalazioni, i ‘motori’ dell’istruttoria Antitrust.
L’Antitrust spiega che dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina, numerosi utenti hanno segnalato il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale da parte di Eni, Enel e SEN, cui è seguito l’ingiustificato pagamento di crediti prescritti. Durante il procedimento, prosegue l’Autorità, è emerso che Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale addebitavano immediatamente gli importi fatturati soggetti a prescrizione agli utenti che avevano scelto come modalità di pagamento la domiciliazione bancaria/postale o l’uso della carta di credito, talvolta ignorando l’istanza di prescrizione sollevata dagli utenti oppure comunicando loro il relativo rigetto soltanto in seguito.
Considerando la gravità della pratica commerciale scorretta attuata, l’Autorità ha sanzionato Enel Energia per 4 milioni di euro e SEN per 3,5 milioni di euro, mentre a Eni gas e luce è stata irrogata una sanzione di 5 milioni di euro, pari al massimo edittale, a causa del maggior numero di istanze di prescrizione rigettate in proporzione a quelle presentate dai consumatori.
In base alle disposizioni della Legge di Bilancio 2018, per effetto della delibera dell’Autorità gli utenti interessati hanno diritto ad ottenere entro tre mesi il rimborso dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito conguaglio.