Sisma in Indonesia, si temono centinaia di morti

Soccorritori al lavoro nell' isola indonesiana di Sulawesi.
Soccorritori al lavoro nell' isola indonesiana di Sulawesi. (ANSA)

ROMA.  – La terra ha tremato ancora, con violenza, a Sulawesi, l’isola indonesiana colpita due anni fa da un terremoto e da uno tsunami devastante che provocò oltre duemila morti.

Il bilancio del sisma di magnitudo 6.2, con epicentro a 6 km a nord-est della città di Majene, che ieri mattina ha scatenato il panico è per ora di 42 morti, oltre 800 feriti e almeno 15 mila senzatetto. Ma si tratta di un bilancio provvisorio perché i dispersi sono centinaia e i soccorritori continuano a scavare tra le macerie nel tentativo di trovare sopravvissuti sotto una pioggia incessante che rende le operazioni al limite della praticabilità.

Per ora, ha spiegato il capo dell’Agenzia indonesiana di meteorologia e geofisica Dwikorita Karnawati, non c’è un allarme tsunami, ma le scosse di assestamento che si susseguono ininterrotte non escludono la possibilità di un nuovo potente sisma e di un conseguente tsunami.

Sono almeno 300 le case crollate o divenute inagibili e gli sfollati sono stati raccolti in 10 campi nel distretto di Majene e in altri cinque nel distretto di Mamuju. Il trasporto dei feriti più gravi negli ospedali è complicato dal sovraffollamento delle strutture e dalla situazione dovuta al Covid, che in 24 ore ha fatto registrare 12.818 nuovi casi, il livello più alto dall’inizio della pandemia.  E rende più complicato l’invio di squadre di soccorso a rafforzare quelle locali.

Rasi al suolo anche due hotel, danneggiati ponti e infrastrutture. Seriamente lesionato l’ufficio del governatore regionale. Otto persone sono morte nel crollo dell’ospedale Mitra Manakarra di Mamuju, città di 110 mila abitanti. I soccorritori stanno cercando almeno 12 dispersi, fra pazienti e personale, sotto le rovine del nosocomio.

Ma in realtà “non sappiamo quanti sono i dispersi. Sono tanti quelli sotto le macerie”, ha dichiarato all’Afp uno dei soccorritori. In molte zone le linee elettriche sono interrotte, manca il segnale telefonico e la rete internet è instabile.

La Croce Rossa indonesiana ha fatto sapere che sta portando nell’area il più rapidamente possibile forniture mediche e di soccorso, e che le sue squadre lavorano per tirare fuori persone intrappolate. “La nostra prima priorità è cercare sopravvissuti e curare i feriti”, ha detto Sudirman Said, segretario generale della Croce Rossa locale.

“Queste ore sono fondamentali per salvare vite umane. Stiamo lavorando affannosamente per aiutare ,i sopravvissuti feriti, tenerli al sicuro dal Covid-19 e fornire ,soccorso alle migliaia di sfollati dalle loro case”, ha aggiunto.

L’alta intensità sismica dell’Indonesia è dovuta al fatto che trova sull’Anello di Fuoco, la linea che corre tutt’intorno all’Oceano Pacifico dove si calcola che avvengano il 90 per cento dei terremoti: oltre la metà dei vulcani attivi nel mondo sul livello del mare fanno parte dell’Anello.

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