Fisco: 0,8% italiani sopra 120mila euro, paga 16% Irpef

Cartelle esattoriali.
Cartelle esattoriali. (ANSA)

ROMA.  – Sono solo lo 0,8% della platea complessiva di circa 41 milioni di contribuenti, i cittadini italiani che dichiarano redditi lordi oltre i 120 mila euro l’anno, percepiscono l’8% del reddito complessivo, e versano il 16%, dell’Irpef nazionale.

I proventi di questo sparuto drappello di super-contribuenti arrivano perlopiù da lavoro e pensioni. A tirare le somme e tracciare l’identikit dei presunti Paperoni, i dati elaborati da Elexia sulle dichiarazioni dei redditi 2018.  Sono nella maggior parte dei casi, 8 su 10, uomini, 6 su 10 hanno fra 45 e 64 anni,il 30% ha più di 65 anni, in prevalenza pensionati.

Oltre 30.000 contribuenti ad alto reddito, quasi il 10%, sono nella fascia di età fra i 25 e i 44 anni. Ma c’è anche un drappello di circa 190 giovanissimi sotto i 25 anni che dichiarano 300.000 euro di reddito lordo annuo.

Si tratta in oltre 9 casi su 10 di imprenditori, dirigenti, professionisti, magistrati e docenti universitari che per lopiù risiedono al nord: il primato spetta alla Lombardia dove è concentrato il maggior numero di Comuni ad alta densità  di supercontribuenti; in testa saldamente, la cittadina di Basiglio, 8 mila anime nel milanese, di cui il 7,6% ha un reddito superiore ai 120mila euro lordi.

Tra i capoluoghi di regione, Fra i capoluoghi di Regione svetta Milano, dove i contribuenti oltre i 120.000 euro di reddito lordo annuo sono 25.768, ovvero il 2,7% del totale. Seguono Roma, con 29.581 soggetti, pari all’1,6%, Bologna (1,5%) e Bolzano (1,4%) in coda l’Aquila, quasi 70mila abitanti e solo lo 0,5% di supercontribuenti, seguita da Catanzaro e Potenza con una percentuale dello 0,6%.

Complessivamente però il numero di questi italiani nell’ultimo decennio è cresciuto sensibilmente, il 31%, pasando da 249.313 nel 2009 a 325.424 nel 2018.  In dettaglio, nel 2002 l’Irpef su 120.000 euro lordi annui era di 37.762 euro, pari a circa il 31,5%.

Nel biennio successivo (2003-2004) c’è stato un alleggerimento, con il carico sceso a 37.086 euro (30,9%), poi la salita culminata con il regime attuale, in vigore dal 2007 con l’ Irpef a 44.700 euro (37,2%). Il carico complessivo è salito di circa il 20% a causa delle addizionali comunali e regionali.

Secondo l’elaborazione di Elexia attualmente un reddito di 120.000 euro lordi da lavoro o pensione è assoggettato a circa 50.000 euro di Irpef, nazionale e locale, pari al 42%, la pressione è di circa il 60% per professionisti e lavoratori autonomi con partita Iva mentre sullo stesso importo incassato come dividendi o interessi, l’esborso è di 31.200 euro (aliquota del 26%) che scende a 25.200 euro, nel caso di un reddito di 120 mila euro da locazioni abitazioni con cedolare secca del 21%.

Se l’introito deriva da cedole sui titoli di Stato l’imposta scende a 15.000 euro (aliquota 12,5%). Infine, se l’incasso è una plusvalenza sulla vendita di un immobile, trascorsi cinque anni dall’acquisto o ricevuto in eredità, la tassazione è pari a zero.

“Dati che -osserva Nicola Cinelli, managing partner di Elexia- sfatano un mito diffuso: i proventi dei super-contribuenti non derivano dai patrimoni, ma vengono da lavoro e pensioni, che rappresentano la fonte primaria per oltre il 90% dei soggetti”.

(di Monica Paternesi/ANSA)