Coronavirus in Italia: meno ricoveri e tasso di positività a 10,7%

Entrata al Pronto Soccorso Covid di un Ospedale
Entrata al Pronto Soccorso Covid di un Ospedale. (ANSA)

ROMA. – I ricoveri diminuiscono, il tasso di positività risale, i nuovi casi aumentano di poco: tutti i valori stanno registrando da giorni lievi oscillazioni che, considerate su scala settimanale, danno il quadro di una situazione in stallo.

“Un surplace sull’orlo di un precipizio”, la definisce il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma, ma che riesce comunque a tenere. Un equilibrio che andrebbe tutelato con misure rigorose, rileva la fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale.

Nel frattempo l’Italia si troverebbe nel pieno della terza ondata dell’epidemia, secondo i calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac): la nuova curva avrebbe toccato il picco e starebbe scendendo, anche se fra molte incognite.

I dati del ministero della Salute registrano 17.246 nuovi casi in 24 ore, pari a un incremento del 9%, rilevati con 160.585 tamponi contro i 175.429 del giorno precedente. Di conseguenza il tasso di positività è salito del 19%, raggiungendo il 10,7% dal 9% del giorno prima.

I decessi sono aumentati di 522 in 24 ore (+3%) e gli ingressi sono stati 164, mentre i ricoveri in terapia intensiva sono stati 22 in meno (-1%), per un totale di 2.557. I ricoverati nei reparti ordinari sono complessivamente 23.110, 415 in meno rispetto al giorno precedente. Gli attualmente positivi sono 561.380, in calo nelle ultime 24 ore di 3.394, mentre dall’inizio dell’emergenza sono 1.694.051 le persone guarite, con un incremento di 20.115 in un giorno.

Guardando alle regioni, il maggiore incremento dei contagi si registra in Lombardia, con 2.587, seguita da Veneto (2.076), Sicilia (1.867), Lazio (1.816), Puglia (1.524) e Campania (1.294).

“È una situazione di stasi, che indica comunque come le misure adottate durante le vacanze di Natale abbiamo funzionato”, osserva Marinari. “Natale e Capodanno non stati una catastrofe, ed è quello che si voleva ottenere, adesso è importante continuare a seguire la situazione, in attesa dei dati della riapertura dopo il periodo natalizio. Quello che è certo – aggiunge – è che non ci sono spazi per allentare le precauzioni”.

Quanto al tasso di positività, secondo il fisico è un valore che “ha poco significato se calcolato esclusivamente sui tamponi molecolari”. Dal 15 gennaio dovranno entrare nel conteggio anche i tamponi rapidi, ma “ci vorrà un po’ di rodaggio per trovare il modo di valutare i due tipi di test in modo omogeneo. Se riusciremo a farlo, sicuramente potremo avere dati più significativi”.

I dati sui ricoveri, intanto, preoccupano la fondazione Gimbe, che nel suo monitoraggio su base settimanale segnala che dal 6 al 12 gennaio i nuovi casi sono aumentati di 121.644 rispetto ai 114.132 della settimana precedente, mentre sul fronte ospedaliero si registra una lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 rispetto a 23.395) e delle terapie intensive (2.636 rispetto 2.569). E sono ancora in aumento i decessi settimanali, 3.490 rispetto a 3.300.

Numeri, rileva la fondazione, che indicano come non sia possibile attendere i tempi delle vaccinazioni: “il vaccino non è una soluzione immediata e serve adesso il lockdown”, osserva la fondazione.

Nel frattempo i calcoli del matematico Sebastiani, del Cnr, indicano che la terza ondata di pandemia di Covid-19 ha raggiunto il picco in Itala, ma con molte incognite perché la curva, piegata grazie alle misure più severe del periodo natalizio, potrebbe tornare a salire.

A indicare che “che siamo nel pieno della terza ondata”, dice Sebastiani, sono le analisi sull’andamento della curva relativa alla percentuale dei positivi sui casi testati e dalla curva relativa alla percentuale dei positivi sui tamponi.

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