Centrodestra a Mattarella: “Tempi rapidi”. Incognita Berlusconi

I leader del Centrodestra: Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia; Matteo Salvini, della Lega; e Antonio Tajani, di Forza Italia in una foto d'archivio.
In una foto d'archivio i leader del Centrodestra: Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia; Matteo Salvini, della Lega; e Antonio Tajani, di Forza Italia. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Centrodestra sotto stress, man mano che avanzano sempre di più i rumors circa l’eventuale creazione di un gruppo di ‘responsabili’ in grado di sostituire i senatori di Italia Viva pur di assicurare la fiducia al governo. Ufficialmente la coalizione è compatta nel respingere ogni lusinga e anzi nel chiedere a Conte tempi rapidi nella parlamentarizzazione della crisi.

Tuttavia serpeggiano indiscrezioni, tutte ovviamente smentite, secondo cui tra alcuni senatori azzurri ed esponenti dei ‘piccoli’ potrebbe far breccia l’idea di vestire i panni dei “costruttori” e di agire per evitare al Paese il trauma delle elezioni anticipate.

Un’ipotesi presa molto sul serio anche dal segretario leghista: trapela infatti che Salvini stesso, in prima persona, stia chiamando tutti i senatori potenzialmente ‘a rischio’, per stringere i bulloni e scongiurare ogni rischio di diserzione. Sempre dalla Lega si ricorda che chiunque avesse intenzione di sostenere Conte non verrebbe mai più candidato.

Ma il ragionamento potrebbe essere anche ampliato a dinamiche di coalizione: è evidente, ragionano nella Lega, che un cambio di campo ‘organizzato’ da parte di pezzi di Forza Italia e non solo da singoli, porterebbe alla rottura della coalizione alle prossime elezioni amministrative e, chissà, qualche problema anche alle giunte esistenti. Detto questo, on the record, invece, è tutto molto chiaro e netto.

Il leader della Lega, al termine del secondo vertice tra leader in due giorni (un terzo è già previsto per domani mattina), indossati i panni di capo della coalizione, racconta di aver telefonato al Presidente Sergio Mattarella per rappresentare le richieste unitarie di tutto il centrodestra:

“Ho appena parlato con il Presidente, gli ho chiesto non solo a nome del centrodestra unito, ma a nome di 60 milioni di italiani che non stanno capendo cosa succede di fare in fretta. Se c’è un governo vorremmo saperlo. Conte – riferisce Salvini dopo il vertice – non può star lì altri giorni: o si dimette al Quirinale o viene in Parlamento e ci dice se ha trovato per strada qualche senatore. Domani Conte venga in Parlamento a dire che succede”.

Quindi, a rafforzare l’idea della massima unità interna, sempre Salvini fa sapere di aver parlato con Silvio Berlusconi, ricoverato per accertamenti, in un “clima cordiale e di grande compattezza”. Poco più tardi, anche il Presidente di Forza Italia, nell’assicurare sulle sue buone condizioni di salute, parla di crisi, ma con toni più sfumati.

Conferma di essere “preoccupato” che la crisi “aggravi la paralisi decisionale del Paese in un momento così difficile”. Poi però aggiunge: “qualunque sia la soluzione, è necessario attuarla al più presto, senza perdere neppure un giorno nei tatticismi della politica di palazzo”.

Dietro quel ‘qualunque’ i più maliziosi hanno visto una certa propensione a tenersi le mani libere in vista dello showdown d’Aula previsto per i primi giorni della prossima settimana. Tutte ipotesi e boatos che prenderanno corpo o si scioglieranno come neve al sole, inevitabilmente, solo un minuto prima del voto d’Aula.

(di Marcello Campo/ANSA)

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