Sospesa l’esecuzione federale di Lisa Montgomery

Sala delle esecuzioni nel carcere Terre Haute, Indiana, Usa.
Sala delle esecuzioni nel carcere Terre Haute, Indiana, Usa.

WASHINGTON. – Sospesa l’esecuzione federale dell’unica donna nel braccio della morte, che sarebbe stata la prima in quasi 70 anni dopo che Donald Trump ha ripristinato la pena capitale per reati di competenza governativa, con altri tre detenuti in attesa del patibolo prima che lasci la Casa Bianca.

Il giudice distrettuale James Patrick Hanlon ha bloccato ml’iniezione letale prevista per oggi sentenziando che prima una corte deve accertare le capacità mentali della 52enne Lisa Montgomery. Una decisione che farà slittare l’esecuzione a dopo l’insediamento di Joe Biden, che potrebbe graziare o commutare la condanna essendosi impegnato a lavorare per abolire la pena di morte.

Il giudice ha accolto la richiesta di una perizia avanzata dalla difesa. I legali della donna sostengono che la donna abbia un danno cerebrale e una grave malattia mentale, esacerbata da una vita di abusi sessuali subiti dal patrigno con l’omertà della madre.

Lisa Montgomery è stata condannata a morte per un crimine  particolarmente efferato nel 2004, quando dal suo Kansas andò a casa di Bobbie Jo Stinnett, in Missouri, fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane allevati dalla donna, all’epoca incinta di otto mesi.

Ma, una volta entrata, la strangolò e le tagliò il ventre con un coltello da cucina per estrarre la bambina, ancora viva, con l’obiettivo di far credere che fosse sua figlia. Il caso, che scosse l’America, ispirò libri ed episodi tv.

L’ultima donna ad essere giustiziata in Usa è stata Bonnie Heady, nel 1953 in una camera a gas del Missouri. Insieme al marito Carl Hall, anche lui condannato a morte, rapì a scuola il figlio di sei anni di un ricco imprenditore, lo uccise e chiese quello che allora fu il più grande riscatto nella storia americana: 600.000 mila dollari, l’equivalente oggi di oltre 5 milioni di dollari.

Trump ha già supervisionato 10 esecuzioni, rifiutandosi di bloccare le tre restanti nonostante la consueta “tregua” nel periodo di transizione: se verranno portate a termine, sarà il presidente che ne ha collezionato di più in oltre un secolo.

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