Nel 2020 prezzi meno 0,2%, pandemia gela energia

Carrello della spesa lungo i banchi del supermercato.
Carrello della spesa lungo i banchi del supermercato. (ANSA)

ROMA. –   Calano i prezzi dell’energia e dei trasporti mentre aumentano quelli dei prodotti alimentari e delle bevande alcoliche: nel 2020, secondo quanto emerge dalle stime provvisorie dell’Istat – l’Italia va in deflazione per la terza volta dal 1954, anno dell’inizio delle serie storiche con la pandemia da Covid 19 che ha gelato soprattutto i prezzi dell’energia.

Ma se l’indice generale dei prezzi ha segnato un -0,2%, i prezzi dei beni energetici per i quali la domanda in questi mesi è crollata hanno registrato un -8,4% mentre quelli dei beni alimentari sono aumentati dell’1,3%.

Con il lockdown e con le successive restrizioni per fare fronte alla pandemia le famiglie hanno dovuto rinunciare ai viaggi per poi limitarli, ma non hanno lesinato sul cibo e sulle bevande con un aumento dei prezzi su base annua soprattutto per gli alimentari non lavorati (+2,4%) rispetto a quelli lavorati (+0,7%).

L’aumento complessivo dei prezzi dei beni alimentari (+1,3%) è quasi raddoppiato rispetto al 2019 quando con un +0,7% era in línea rispetto all’aumento totale dei prezzi (+0,6%).

Sono diminuiti i prezzi della divisione dei trasporti (-2,3% a fronte del +0,8% del 2019) e quelli delle comunicazioni (-4,9%) per le quali però il calo è stato molto minore di quello registrato nel 2019 (-7,7%), probabilmente grazie all’aumentata domanda. Se si guarda solo ai servizi della comunicazione si è avuto un calo dei prezzi dell’1,4% a fronte della riduzione del 5,7% registrata nel 2019.  Per i servizi sanitari e le spese per la salute i prezzi sono saliti nella media del 2020 dello 0,7%.

A dicembre rispetto al resto dell’anno si è registrata una piccola fiammata su novembre con una crescita dello 0,3% complessiva trainata dalla divisione dei trasporti (+1,6%) e da quella Ricreazione, spettacoli e cultura (+2%).

Rispetto a dicembre 2019 si è invece registrato un calo medio dei prezzi dello 0,1% con un aumento dell’1,1% dei prodotti alimentari, un calo del 2% per la divisione abitazione, acqua e elettricità e, un calo del 5,1% per le comunicazioni.

L’inflazione tendenziale è rimasta negativa per l’ottavo mese consecutivo a causa per lo più dei prezzi dei beni energetici. Il carrello della spesa (i prodotti alimentari e quelli per la cura della casa e della persona) aumenta a dicembre dello 0,9% su base annua.

A dicembre nell’ambito degli alimentari non lavorati rallentano i prezzi della frutta fresca o refrigerata (con il tendenziale che passa da +5,6% a +4,1% mentre rispetto a novembre si registra un -2,4%) e quelli dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +8,8% a +2,0; -3,0% su base mensile). I prezzi del gasolio per mezzi di trasporto registrano un +2,8% su novembre e un -11,8% su dicembre 2019 mentre quelli della benzina crescono del 2,3% su novembre e calano del 9,7% su dicembre 2019.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi m(l'”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono nella media del 2020 dello 0,5% (come nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (da +0,6% del 2019).

La Confcommercio sottolinea che la filiera della distribuzione alimentare “ha retto egregiamente l’urto dell’incremento di domanda dovuto alla diversione degli acquisti dalla ristorazione all’alimentazione domestica che interessa più direttamente i negozi al dettaglio” senza “tensioni inflazionistiche”.

I consumatori del Codacons affermano che il calo medio dei prezzi dello 0,2% significa un risparmio medio a famiglia di 80 euro.