ROMA. – Quarantanove capitoli, suddivisi in sei missioni. Con le risorse che, imbarcati anche i fondi della coesione e le risorse di React-Eu, arrivano fino a quota 222,3 miliardi e promettono a regime di spingere la crescita dell’Italia di tre punti percentuali, un livello che il Paese non vede da anni.
Il progetto del governo per l’utilizzo del Recovery Fund fa un nuovo passo avanti, in vista dell’esame tra i partiti della maggioranza prima e del Consiglio dei Ministri poi. Sale al 70% la quota destinata ai nuovi progetti, aggiuntivi rispetto a quelli già identificati nella legge di Bilancio appena approvata. Ma soprattutto prendono corpo alcuni capitoli strategici come quello della Sanità, che vede lievitare le risorse dai 9 miliardi inizialmente previsti ai 18 ora indicati.
Più soldi anche al settore turistico ma, soprattutto, una forte attenzione per le donne, i giovani e il Sud, tre priorità che tagliano trasversalmente tutti gli interventi.
Digitalizzazione, Rivoluzione Verde, Infrastrutture per la mobilità sostenibile, Istruzione e ricerca, Inclusione e Coesione, Salute sono i sei capitoli fondamentali sui quali non solo vengono spalmate le risorse del Recovery ma anche 20 miliardi dei fondi di coesione e 13 del programma React Eu.
SANITÁ PIU’ VICINA AI CITTADINI: La Sanità è il capitolo che guadagna di più nella nuova ipotesi: aggiunge ai fondi Recovery 10,5 miliardi del ReactEu. Il Covid ha mostrato le difficoltà dell’assistenza territoriale e la frammentazione regionale. Dei 18 miliardi previsti ne arriveranno così 7,5 all’assistenza di prossimità e alla telemedicina. Basta pensare al tracciamento dei contagi e alla distribuzione dei vaccini per comprenderé l’importanza di questa posta.
C’è poi il capitolo digitale con la cartella clinica elettronica e la modernizzazioni di apparecchiatura e strumenti degli ospedali.
GIOVANI, DONNE, SUD: Non sono singoli progetti ma priorità che tagliano trasversalmente tutti gli interventi. Al Sud, per esempio, si stima che vadano il 50% dei maggiori investimenti ipotizzati. Perché non ci si limiti a parlare ogni progetto dovrà indicare gli obiettivi da conseguire su queste priorità.
Nella riforma della Pa, ad esempio, dovranno essere previsti criteri di parità di genere nell’accesso a posizioni dirigenziali ma anche valorizzazione di giovani nei nuovi progetti.
DIGITALIZZAZIONE VALE 46 MILIARDI: Ed è il capitolo più corposo del progetto. Nel complesso i fondi rimangono immutati rispetto alla prima stesura, ma calano a 18,8 miliardi le risorse per la transizione 4.0. Sono invece previsti 4,2 miliardi per banda larga e 5g. Più che raddoppiati, dai 3,5 miliardi iniziali agli 8 ora ipotizzati, i fondi per il turismo e la cultura.
RIVOLUZIONE VERDE LIMA LE RISORSE: Passano da 74,3 miliardi iniziali ai 67,4 dell’ultima stesura. Ma rimane la “missione” di maggior peso, come del resto prevede il Green New Deal europeo.
Cresce invece il capitolo delle infrastrutture per la mobilità sostenibile, da 27,7 a 32 miliardi. Ma, anche se si parla di missioni diverse, si tratta di due vasi comunicanti. Nelle infrastrutture il capitolo più corposo sono i 26,7 miliardi per le ferrovie, ai quali si aggiungono 1,6 miliardi per la messa in sicurezza di strade, viadotti e ponti.
SCUOLA E INCLUSIONE: Avranno rispettivamente progetti finanziati con 26,8 E 21,28 miliardi. Nella scuola è stato inserito un miliardo per il tempo pieno nelle scuole e si investirà per cablare le strutture.
PIÚ INVESTIMENTI ATTIVANDO PRIVATI E FONDI: Il volume degli investimenti complessivi potrebbe inoltre lievitare. Il governo m- per alcune filiere strategiche, per migliorare i servizi turistici, l’economia circolare e l’housing sociale – conta di utilizzare fondi di equity o debito per coinvolgere privati e Fondi in una sorta di effetto leva. In questo caso l’intervento pubblico può diventare una garanzia oppure una copertura a perdite di avviamento dell’investimento azionario finalizzato a specifici progetti.
(di Corrado Chiominto/ANSA)