Merkel: davanti a noi i mesi peggiori della pandemia

Un cameriere raccoglie i tavoli in un caffé di Parigi.
Un cameriere raccoglie i tavoli in un caffé di Parigi. (ANSA)

ROMA. – I prossimi mesi saranno i peggiori della pandemia di coronavirus. É la cancelliera tedesca Angela mMerkel a dire quello che nessun altro leader europeo osava dire ma che era evidente da un’analisi dei primi giorni del 2021: nonostante i vaccini, sul fronte del Covid l’anno non è iniziato meglio di come è finito il 2020.

L’Europa resta la regione più colpita al mondo, la maggior parte dei Paesi ha deciso di prolungare o inasprire lockdown e restrizioni imposte a Natale, mentre l’Oms chiede ad un continente fiaccato da quasi un anno di lotta al virus di “fare di più”.

“Abbiamo ancora davanti a noi i mesi peggiori della pandemia”, ha detto Merkel di fronte agli ennesimi dati negativi registrati in Germania: oltre 1.000 morti in 24 ore, una media di più di 600 morti a settimana, e 26.391 nuovi contagi. Intanto prosegue la campagna di vaccinazioni, “un pezzo di speranza” per la cancelliera tedesca, con oltre 417.000 persone che hanno già ricevuto la loro prima iniezione.

Nel Regno Unito, ripiombato da qualche giorno in un lockdown rigido, scendono i casi, da 62.000 a 52.618, ma si impennano a 1.162 i morti nelle ultime 24 ore (fino a un totale di oltre 78.000 dall’inizio della pandemia). É record anche dei test quotidiani eseguiti nel Paese, che schizzano oltre quota 557.000, mentre le vaccinazioni proseguono ad un ritmo serrato: 1,5 milioni i britannici che lo hanno ricevuto sinora.

In Francia non è ancora un terzo lockdown, ma il governo inasprisce il coprifuoco e lo stop a bar e ristoranti resterà valido almeno fino a metà febbraio. “Anche se il virus circola leggermente meno in Francia la situazione resta fragile”, ha detto il premier Jean Castex avvertendo che “il numero dei casi tende ad aumentare dalla metà di dicembre”.

E dopo la scoperta di due possibili cluster della variante britannica del coronavirus, uno nell’Ile-de-France (la regione dei Parigi) e l’altro in Bretagna (nord-ovest), il governo ha deciso di prolungare, “fino a nuovo ordine”, la chiusura dei confini con il Regno Unito.

La Spagna, uno dei Paesi europei più colpiti sin dall’inizio della pandemia, ha superato i 2 milioni di casi in conseguenza un’impennata dovuta, secondo gli esperti, alle vacanze di Natale. Il ministro della Sanità, Salvador Illa, ha annunciato di aver già ordinato 600.000 dosi di vaccino Moderna, approvato il 6 gennaio dall’Ema. Le prime dosi arriveranno entro 7-10 giorni, il resto nell’arco di sei settimane.

Dopo aver registrato 10.000 nuovi casi di coronavirus, numero record per il Paese, il Portogallo ha deciso di prolungare lockodwn e limitazioni agli spostamenti per tutto il weekend in vista di misure più rigide la prossima settimana.

Una situazione “allarmante” in tutta Europa per il direttore regionale dell’Oms, Hans Kluge, che ha chiesto ai governi europei di “fare di più”. “Ci sono delle misure di base che tutti conosciamo e che devono essere intensificate per ridurre la trasmissione, ridurre il peso sui servizi sanitari e salvare vite”, ha esortato.

(di Benedetta Guerrera/ANSA)